Come sono cambiate le cose per Nick Kyrgios in appena 2 mesi: dopo aver toccato il fondo in Australia ha spiccato il volo e ha avuto due ottime performance a Indian Wells e a Miami, dove ha mostrato probabilmente la versione migliore di lui vista fino ad ora. Il tennista di Camberra dice di non essersi mai sentito meglio e spera che questo stato di confidenza continui ad aumentare.
ADESSO LA DAVIS – Questa settimana avrà modo di continuare giocando coi suoi compagni in Davis. Il n°16 del mondo si è unito infatti a Jordan Thomson, Sam Groth e John Peers contro gli Stati Uniti per raggiungere le semifinali. In conferenza stampa prima dell’eliminatoria, Nick ha dimostrato di essere maturo e centrato, accettando il ruolo di miglior giocatore australiano. “Mi sembra che il mio livello sia sempre stato così, la mentalità no. Stare con questi ragazzi mi aiuterà sicuramente, spero che riusciremo a raggiungere una buona unità di squadra, come sempre abbiamo fatto e raggiungere il risultato sperato questo fine settimana”, continua un Kyrgios che dà una versione inedita e matura di se stesso. “So che i risultati ottenuti in Davis nelle edizioni passate potranno aiutarci psicologicamente a dare il meglio e ci serviranno come esempio. Tutto il mondo ha visto che sto giocando bene e che posso crescere ancora”.
SUPERATI I PROBLEMI DEL PASSATO – La Davis è una competizione importante per lui in particolare che nel passato aveva detto che gli pesava viaggiare nei vari tornei senza i suoi cari. “Preferisco viaggiare con i miei compagni che da solo, mi piace allenarmi con loro e anche stare in panchina a guardarli competere. Amo tutto quello che è la coppa Davis. Sempre più partite sono a un buon livello, ho più voglia di andare la fuori e ottenere buoni risultati”, dice l’australiano che sembra si stia lasciando alle spalle tutto quello che gli impediva di avanzare e infatti ha risposto un deciso no quando gli hanno proposto di mantenersi in contatto con Bernard Tomic, grande assente dalla squadra australiana dopo la polemica avuta con Lleyton Hewitt conseguente al rifiuto del tennista di origini croate di entrare in formazione contro la Repubblica Ceca.
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