Non c’è pace per gli Australian Open 2021. Per calmare un po’ gli animi o comunque per provare a riportare un po’ di tranquillità tra tennisti, addetti ai lavori e appassionati è “sceso in campo” anche Craig Tiley.
I colloqui tra il CEO di Tennis Australia e le autorità governative dello Stato di Victoria continuano intensamente soprattutto per fare chiarezza in merito alle date. Elemento fondamentale per i giocatori che non solo devono organizzare la preparazione e il viaggio verso Melbourne.
Craig Tiley non ha potuto escludere del tutto l’alternativa più temuta da tutti: l’annullamento del primo slam della stagione. Gli Australian Open 2021 restano quindi a forte rischio ma nessun allarmismo estremo visto che, nel corso della chiacchierata con i media, il numero 1 del torneo ha provato ad aprire anche alla presenza del pubblico in tribuna.
Tanti se e tanti ma che continuano a tenere alta l’attenzione sul torneo. Di certo un’edizione non facile che segue quella del 2020 caratterizzata dai vasti e preoccupanti incendi che avevano colpito il territorio mettendo a rischio anche la disputa di alcuni match.
“Siamo in continuo collegamento con il governo così come con la WTA, l’ATP e tutto il mondo del tennis” spiega Craig Tiley che poi però ammette: “Ogni scelta che verrà presa dovrà avere il via libera delle autorità politiche“. E, in questo caso a far discutere e far rimanere perplessi i giocatori, è l’obbligo di quarantena.
Quattordici giorni senza potersi allenare prima di scendere in campo sono troppi rischiosi. Lo slittamento degli Australian Open 2021 sembra quindi essere, almeno ad oggi, l’idea più plausibile.