Grigor Dimitrov: “Eravamo tutti a conoscenza dei possibili rischi”

Bulgaria's Grigor Dimitrov celebrates after defeating France's Richard Gasquet during their third round match at the Australian Open tennis championships in Melbourne, Australia, Sunday, Jan. 22, 2017. (AP Photo/Andy Brownbill)

Il tennista bulgaro, Grigor Dimitrov, è a Melbourne per prepararsi in vista degli Australian Open, prima prova del Grande Slam, in programma da lunedì 8 a domenica 21 febbraio.

Alcuni passeggeri presenti su tre dei 17 voli che hanno trasportato i tennisti in Australia sono risultati positivi al COVID-19. I giocatori presenti su quei voli stanno rispettando la quarantena negli hotel come previsto dal rigido protocollo di Tennis Australia e, non avendo il tempo sufficiente per allenarsi al meglio, hanno dovuto compensare ricorrendo a intense sedute di stretching per allungare i muscoli e mantenere la flessibilità per prevenire un possibile rischio infortuni. 

Al canale sportivo ‘Sunrise’ il nativo di Haskovo ha spiegato quanto sia difficile mentalmente gestire la situazione attuale, sforzandosi con ogni mezzo di essere e pensare da persone positive e ottimiste in assenza di altre opzioni possibili. Dimitrov afferma: “Sono state settimane molto complicate per tutti. Nel mio caso, sono uno dei più fortunati che può uscire per cinque ore al giorno e svolgere bene i miei allenamenti. Sapevamo tutti che venire in Australia potesse comportare un rischio dal punto di vista della salute mentale e fisica. Tutti trascorrono molto tempo nelle loro camere d’albergo e chiaramente non è il miglior modo per presentarsi al meglio ad un evento importante come questo, noi giocatori vogliamo e dobbiamo trascorrere più tempo in campo, è logico”.

Il numero 19 del mondo si sta allenando senza il supporto del suo coach Dante Bottini, in isolamento per 14 giorni come previsto per i soggetti che hanno contratto il COVID-19 e descrive il modo con cui ha trascorso la permanenza a Melbourne: “Sicuramente i primi giorni sono stati i peggiori, momenti pieni di incertezze, con mille interrogativi. Cerco di prendermela comoda, i giorni passano lentamente. Non so se questo periodo influenzerà le mie future prestazioni nei tornei successivi, ma è ovvio che sarebbe stato meglio non essere in questa situazione, ma viste le circostanze bisogna avere pazienza, molte persone stanno facendo un grande sforzo per poterci essere qui”. 

Grigor aggiunge poi: “Piano piano ogni tennista sta gestendo meglio ogni giorno, sappiamo che in una sola settimana è molto difficile prepararsi per un Grande Slam, ma avremo tutti la possibilità di giocare per metterci alla prova e dare ognuno il 100%  di noi stessi“.

Novak Djokovic, pur non essendo in isolamento, ha avanzato recentemente delle richieste per aiutare i colleghi isolati ad allenarsi. Il tennista serbo si è fatto portavoce di tutti i colleghi pochi giorni fa chiedendo uniformità di trattamento per tutti i tennisti e un supporto particolare per i 47 “quarantenati”, che al momento, a differenza di tutti gli altri, non possono uscire delle loro stanze per allenarsi.

Il Governo australiano non ha però acconsentito all’allentamento delle misure: “Il virus non tratta nessuno in modo speciale e quindi nemmeno noi” e su questa affermazione Dimitrov ha commentato: “Gli australiani conoscono molto bene le misure di contenimento del coronavirus e il relativo protocollo che stanno portando avanti nel loro Paese per salvaguardare la salute di tutti i cittadini e dei giocatori presenti a Melbourne e quindi stanno agendo con coerenza, professionalità e responsabilità”.

“Nello stesso tempo non dico di essere felice di questa situazione, ma bisogna sempre guardare le cose da diverse prospettive. Il mio allenatore, ad esempio, è una delle persone che è arrivata su uno degli aerei dove è stato riscontrato il contagio da COVID-19 e quindi conseguentemente sottoposto a isolamento secondo le regole previste, ma è qualcosa che non possiamo cambiare, non possiamo farci niente” conclude.

Nicola Devoto

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