Noah Rubin e i social sono un binomio davvero funzionante. Il tennista newyorkese era già stato abile a sfruttare le potenzialità di Instagram quando ha creato il suo progetto – ed il conseguente profilo – Behind the Racquet che permette ai giocatori di raccontarsi anche, e soprattutto, fuori dal campo con le loro paure e le loro fragilità.
In questo periodo di emergenza, Noah Rubin ha trovato un novo sistema per migliorare gli allenamenti suoi e dei followers. Se Venus Williams propone ogni giorno training live differenti con l’ausilio di alcuni ospiti, l’americano ha dato vita ad un’idea che già aveva in testa da molto tempo. “Ho pensato a come poter continuare a sfruttare il tennis entrando in contatto con altre persone in un momento delicato e complicato come quello generato da questa emergenza” ha raccontato a tennis.com.
Un sistema di coach online che non è gratuito per gli utenti: “Non è un metodo per fare conoscenza ma più che altro una consulenza. Loro mi mandano i video io il mio feedback su come poter migliorare o cosa poter fare”. Il prezzo, ovviamente, dipende dalle richieste: “Prima davo lezioni di tennis e chiedevo più di quanto non faccia con gli utenti online. Attualmente le tariffe si aggirano intorno ai 30/35$ a video. Se poi l’interazione continua quello successivo ha un costo si soli 10$ aggiuntivi” racconta Noah Rubin.
Lo spirito imprenditoriale al ragazzo statunitense non manca di certo. I social poi hanno fatto il resto. D’altronde quando può ricapitare di prendere lezioni – seppure online – da uno dei tennisti che ha scalato la classifica ATP portandosi vicino alla Top 100 e che attualmente è tra i 200 giocatori più forti del mondo?
È sicuramente la domanda che si è fatto anche lui mentre incoraggia i suoi colleghi a seguire le sue orme: “So che i problemi legati all’emergenza del coronavirus sono più importanti della possibilità di allenarsi ma dobbiamo sfruttare la meglio questo periodo continuando a mantenerci in forma e mangiando sano. Entrando in contatto con tante persone online possiamo aiutare anche loro. Senza internet probabilmente con tante persone non ci saremmo neanche mai parlati. Spero che altri giocatori facciano come me”.