Rafa Nadal ricorderà a lungo l’anno che si sta concludendo, ma non per aver raggiunto qualche risultato particolare. Lo ricorderà per essere stato detronizzato al Roland Garros – evento più unico che raro nella sua carriera – e per l’infortunio al piede che gli ha impedito di giocare dopo la sconfitta sulla terra parigina. Unica eccezione, l’apparizione a Washington dove vinse con Sock ma si arrese di fronte a Harris a causa della condizione fisica precaria.
Quando tutto sembrava essere passato, con la testa già al 2022, è arrivata la batosta finale. Dopo la partecipazione non troppo esaltante alla tredicesima edizione del Mubadala World Tennis Championship, in cui è stato sconfitto da Murray e Shapovalov, al ritorno in Spagna la scoperta della positività al covid-19.
Dopo esser risultato negativo ai test effettuati in Kuwait e ad Abu Dhabi durante i controlli di rito, il risultato che nessuno si aspettativa lo ha accolto al rientro a casa. Adesso la sua partecipazione al primo Slam del 2022 è a davvero in bilico. In Australia, infatti, con le rigide regole sulla quarantena da seguire l’arrivo non può esser posticipato troppo.
Rafa Nadal ha voluto rassicurare tutti riguardo le sue condizioni. Lo spagnolo è, al momento, asintomatico. A complicare i piani di chi già immaginava di vederlo in campo a Melbourne anche le dichiarazioni dello spagnolo dopo l’apparizione ad Abu Dhabi dove aveva sottolineato le difficoltà fischi incontrate al rientro dopo 4 mesi di inattività.
“Presto vi farò sapere quali saranno le decisioni in merito al mio futuro” scrive lo stesso tennista sui suoi social. Certo che, se dovesse cancellarsi dal primo Slam della nuova stagione anche l’edizione 2022 degli Australian Open farebbe registrare la doppia assenza Nadal-Federer. E, con l’obbligo vaccinale imposto dagli organizzatori – che potrebbe far optare anche Djokovic per il forfait – potrebbe anche essere il primo Major senza uno dei fab dal 1999.
Luciano de Gregorio