Sergiy Stakhovsky preoccupato per il futuro del tennis

Il covid-19 ha messo a dura prova il mondo del tennis e i suoi giocatori, specialmente quelli di seconda fascia. Sergiy Stakhovsky si lascia andare ad uno sfogo sui social di Nicola Devoto

Sergiy Stakhovsky, numero 169 del mondo (best ranking n. 31 il 27 settembre 2010) ha pubblicato, con una nota sul suo account Twitter, le proprie preoccupazioni circa il futuro del tennis.  

Il tennista ucraino, vincitore in carriera di 4 tornei ATP, ha sostenuto negli ultimi mesi il riavvio della stagione ufficiale soprattutto per motivi economici , ma attualmente ha evidenziato come quelli più colpiti dalla sospensione del Tour siano i giocatori di livello inferiore che non stanno ottenendo un accordo equo. 

Il tennista di Kiev scrive così: “Dopo una lunga riflessione ho deciso di scrivere le mie sensazioni che avverto in questo momento . La mia famiglia ed io stiamo bene e la notizia preoccupante non riguarda me, ma il tennis in generale e la direzione che sta prendendo questo sport“.

Poi prosegue: “Sono essenzialmente due le questioni che sollevano le mie preoccupazioni: 1) I sostituti del tabellone principale degli US Open saranno il giocatore di doppio con il punteggio più alto nel sorteggio di doppio degli US Open. 2) Il Roland Garros avrà 96 iscrizioni invece di 128. Immaginate un attimo quale possa essere l’ impatto sulla vita di quei 32 giocatori che verranno eliminati.. Parliamo di 32 persone con famiglia, figli, con i relativi bisogni essenziali“. 

Praticamente non vengono tenuti in dovuta considerazione i tennisti di seconda fascia e Stakhovsky è rimasto deluso dal consiglio di rappresentanza dei giocatori che a suo dire non si occupa come dovrebbe dei tennisti di fascia inferiore: “So che è in atto una pandemia globale e sono consapevole che migliaia di persone sono senza lavoro e milioni di persone stanno soffrendo, ma stiamo parlando di competizioni che forniscono intrattenimento, che realizzano un profitto importante per tutto il movimento” .

L’ucraino non è volato in America preferendo restare in Europa e disputare i tornei nel vecchio continente puntando poi all’Open di Francia: “È molto egoista tagliare le persone che stanno cercando di sbarcare il lunario. Personalmente ho deciso di non partecipare alle qualificazioni degli US Open, sto disputando un challenger a Praga sulla terra battuta in preparazione alle qualifiche per il tabellone principale del Roland Garros, ma sono davvero deluso dal modo in cui i giocatori di classifica inferiore sono rappresentati dagli organi di competenza del tennis mondiale ,spero davvero che qualcosa cambi per il bene di tutti e del tennis stesso“.

Nicola Devoto

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