La USTA non ha intenzione di lasciare nulla di intentato per i prossimi US Open. La cancellazione del Citi Open ha di nuovo messo in discussione tutti i tornei in programma negli Stati Uniti e a tremare – se mai in questo periodo travagliato avesse mai vissuto un periodo di stabilità – è, ancora una volta, lo Slam newyorkese.
Dopo il forfait del torneo organizzato da Mark Ein e dal suo team, la federazione statunitense ha cercato di fare chiarezza attraverso un comunicato: “L’USTA ha intenzione di creare un ambiente sicuro in linea ed in collaborazione con lo stato di New York per limitare al massimo i rischi“.
Ma non solo: “Le decisioni che prendiamo sono basate su alcuni principi che per noi sono fondamentali: la salute e la sicurezza dei giocatori in primis. Poi, però, bisogna ovviamente anche considerare l’aspetto finanziario“.
L’idea di mantenere i giocatori in una sorta di bolla, limitando i contatti con l’esterno è lo stesso concetto su cui si basa anche il World Team Tennis. E proprio per aver eluso questa regola, Danielle Collins è stata esclusa dall’evento.
La tennista americana, che si è sempre espressa a favore delle rigide regole imposte dall’USTA per gli US Open, andando spesso anche contro le opinioni e i pareri dei suoi colleghi, si è giustificata sulle pagine del New York Time.
“Nel documento che ho firmato non c’era nessun riferimento all’obbligo di non lasciare la struttura. In ogni caso ci tengo a sottolineare che non ho infranto regole intenzionalmente” si legge sul quotidiano della Grande Mela.
Ma Danielle Collins poi aggiunge: “Questo non credo vada contro a quello che ho sempre sostenuto, anzi. Però se fai sempre le cose bene e una volta sbagli tutti si ricorderanno di quell’unico errore dimenticando il resto“.
A “smentire” la sua giustificazione è intervenuto Carlos Silva, chief executive del WTT: “C’è stato un incontro con tutti i giocatori nei giorni precedenti l’evento in cui sono state spiegate tutte le regole. Una riunione creata appositamente perché volevo esser sicuro che tutto fosse chiaro“.