Negli ultimi mesi, Marin Cilic ha toccato il punto più alto della propria carriera. Per dirne un paio, ha centrato il best ranking (numero 4 al mondo) ed è arrivato in finale a Wimbledon. Se però volessimo attenerci meramente ai risultati raggiunti da agosto ad oggi, dovremmo limitarci ad annoverare come unici successo quelli al 250 di Istanbul e al 500 di Basilea. Forse anche per questo motivo, il croato ha annunciato tramite un comunicato stampa la separazione professionale dal coach svedese Jonas Bjorkman, che negli ultimi sedici mesi lo ha aiutato sul campo a raggiungere risultati, a dire il vero, quasi insperati fino ad un paio d’anni fa (il successo agli US Open nel 2014 sembrava essere destinato a rimanere un unicum). Il supercoach ed il giocatore hanno usato vicendevoli parole al miele per decretare la scissione, augurandosi entrambi un fantastico 2018. Ora, Marin è affiancato solamente da colui che è sempre stato visto come assistant-coach, e cioè Ivan Cinkus, ritenuto da molte figure che gravitano attorno al mondo del croato, il reale co-fautore del successo del proprio assistito. Ma quali sono i veri motivi della divisione tra Cilic e Bjorkman? Per ora sono ancora ignoti, ma sembra che il tennista abbia convocato una conferenza stampa per il 13 dicembre al fine di dare una spiegazione a quest’improvvisa fine del sodalizio. Crediamo che comunque ci sia stata più di una discordanza tra i due, tanto da interrompere, appunto, un rapporto che fino a qualche giorno fa sembrava andare a gonfie vele.
Per ciò che concerne la stagione 2018 di Cilic, il croato (almeno per i primi mesi) probabilmente non risentirà granchè dell’assenza di Jonas, in quanto anche l’anno scorso aveva svolto la preparazione solo con Cinkus. Il nativo di Medjugorie, tra l’altro, si vocifera stia valutando se “promuovere” l’allenatore croato a suo unico coach, non avvalendosi quindi di un supercoach/mentore/consigliere come lo era Bjorkman, almeno per l’inizio della stagione tennistica ormai alle porte.