Laurent Lokoli si è raccontato nel portale Behind The Raquet – ideato e realizzato dal collega Noah Rubin – svelando alcuni retroscena sulla sua infanzia e sulla sua vita e confessando come il tennis sia stato un ancora di salvataggio importante.
Il tennista francese, originario di Bastia, è attualmente il numero 368 del ranking mondiale ATP ma, nonostante una classifica che potrebbe scontentare tanti ed una scalata resa più impervia da una serie di infortuni negli ultimi anni, lui scende in campo sempre con il sorriso.
“La vita mi ha insegnato che bisogna godere delle piccole cose” racconta, “Certo gli eventi del passato mi hanno lasciato delle profonde cicatrici dentro ma ho imparato a vivere guardando al presente e ad abbracciare il futuro“.
Non è stata semplice la vita per Laurent Lokoli che ha subito dovuto fare i conti con alcune tristi realtà: “Avevo 10 anni quando ad una delle mie sorelle diagnosticarono il cancro. L’ho vista piangere mentre perdeva i capelli e mi sentivo impotente. Lei ha vinto la sua battaglia e io le ho fatto una promessa: nella vita non mi sarei mai arreso“.
Ed è anche per questo che a soli 12 anni ha lasciato casa per continuare ad inseguire il sogno di diventare un professionista. Ma c’era un altro imprevisto pronto a costringerlo a rimetter tutto in discussione: “Trovare un equilibrio non è stato facile, ero distante ed i miei genitori stavano divorziando. Ci ero quasi riuscito quando mia sorella maggiore ha avuto un incidente ed è morta. Lei aveva 28 anni, io 14. Pensavo di non sopravvivere a quel dolore“.
“Il periodo in assoluto più difficile. Mi sentivo solo, non avevo amici e vedevo la mia famiglia crollare. Ero diventato una persona diversa cercavo un modo per combattere tra oscurità e solitudine. È stato il tennis a salvarmi la vita. Era l’unica cosa che mi faceva sentire ancora vicino a mia sorella” continua.
E così, nella mente di Laurent Lokoli c’era un nuovo obiettivo da raggiungere: “Volevo che fosse orgogliosa di me, le avevo promesso che avrei giocato al Roland Garros e a 20 anni realizzai quel sogno“. Prima di congedarsi ecco il consiglio del 26enne corso: “Ho imparato che la vita è breve e che sorridere è importante specie nelle difficoltà perché non si è mai davvero soli“.