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Break Point, la serie TV Netflix sul tennis capace di coinvolgere tutti

Era la grande attesa del momento, rilasciata da Netflix – dopo un anno dalle riprese – a pochi giorni dal primo slam della stagione, gli Australian Open, e Break Point non ha deluso le aspettative.

Una serie tv, in 5 puntate, capace di attirare l’attenzione anche dei non appassionati di tennis rivelando un “dietro le quinte” fatto di grandi spostamenti, attenzione mediatica, solitudine e tanti altri aspetti che si nascondono dietro la parte più idilliaca della vita da atleta.

I giocatori coinvolti si raccontano senza filtri tra certezze ed insicurezze, sogni e speranze che però devono scontrarsi con una realtà che spesso li tradisce. Ed è forse questo, l’aspetto più coinvolgente di questa nuova produzione del colosso statunitense.

Per i fan di questo sport, ovviamente, non mancano le immagini dei match più iconici, dei punti più importanti messi a segno fino a quel momento commentati da giornalisti, coach ed ex giocatori di primissimo livello, Maria Sharapova su tutti. Immagini che però – questo è giusto anche sottolinearlo – non sono altro che un tuffo nei ricordi, più o meno vicini nel tempo, riportati alla memoria in un montaggio sensazionalistico.

Fari puntati, per questa prima parte, su Nick Kyrgios che allontana ancora una volta l’appellativo di bad boy nonostante alcuni comportamenti sopra le righe. Ma, ad esser protagonisti anche la fidanzata così come il ruolo del suo amico-manager, accanto a lui da inizio carriera e testimone dei tanti alti e bassi.

Un contesto più romantico il focus che riguarda l’unico azzurro in questa docu-serie, Matteo Berrettini. Col senno di poi facile intravedere anche gli ultimi momenti della relazione con la collega Ajla Tomljanovic anche lei al centro di questo progetto.

Tra le giocatrici di WTA, occhi su Paula Badosa e alla sua apertura sul tema della salute mentale, Maria Sakkari ostinata a diventare la numero 1 e Ons Jabeur con la tunisina ancora alla ricerca di un posto nella storia, poi ovviamente raggiunto. Nel circuito ATP l’impresa di Taylor Fritz ad Indian Wells, il suo torneo di casa, contro la leggenda Rafa Nadal.

Ed è il maiorchino uno dei più ricorrenti sulle strade di Felix Auger Aliassime, allenato in corso d’opera dallo “zio” Toni e al centro di quello che si potrebbe chiamare “Corner Gate” e Casper Ruud cresciuto con il mito dello spagnolo oltre ad essere uno degli atleti dell’Academy di Manacor.

Insomma, dal punto di vista degli appassionati o dei super informati nessun aspetto di novità ma un ottimo biglietto da visita invece per chi a questo sport si approccia per la prima volta anche solo da spettatore.

 

 

Diletta Barilla

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