Dalla Russia al Giappone, gli azzurri fanno sperare

Nei tornei di San Pietroburgo e di Tokyo i giocatori italiani hanno dato segnali positivi, in vista dell'ultimo giro di giostra sui grandi tornei asiatici prima dello stop.

Sono calati ormai da qualche giorno i sipari sulla Sibur Arena di San Pietroburgo, dove si è svolto il torneo ATP World Tour 250 vinto da Dominic Thiem, e sull’Ariake Coliseum di Tachikawa a Tokyo, in cui si è tenuto il torneo del WTA Tour dominato da una ritrovata Karolina Pliskova. Due occasioni in cui i nostri tennisti hanno saputo distinguersi, salendo nel ranking e dando prova di un momento favorevole per l’Italia in questa stagione tennistica 2018 che sta volgendo al termine.

Fabio Fognini, dopo aver esaltato fan e appassionati per un 2018 da urlo con tre vittorie – Brasil Open, Swedish Open e Abierto Mexicano Los Cabos Open –, ha un po’ deluso nel singolare arrendendosi già al secondo turno ad un Martin Klizan, poi finalista del torneo, più reattivo e brioso. La sconfitta però non ha intaccato il suo ranking, rimane la tredicesima testa serie eguagliando il 2014, anno della sua miglior posizione in classifica.

Questo insuccesso però non deve aver scalfito troppo il nostro Fabio che, solo quattro giorni dopo, ha tirato fuori le unghie e la voglia di vincere nel doppio con Matteo Berrettini sconfiggendo in finale il duo favorito composto dal ceco Roman Jebavy e dall’olandese Matwé Middelkoop nonostante una prestazione, quella degli italiani, con molti alti e qualche basso. Questa è la quinta conquista del titolo per il sanremese nel doppio: ricordiamo la sua più importante vittoria agli Australian Open del 2015 con Simone Bolelli.

Anche Matteo, la nostra speranza dal servizio e dal dritto potenti, non si è portato molto avanti nel torneo ma è stato fermato al secondo turno dal canadese numero 28 del ranking Denis Shapovalov, con il quale comunque ha giocato, soprattutto i primi due set, alla pari dimostrando il suo talento che tuttavia ha ancora da coltivare e far crescere. Il romano ha scalato la classifica di due posizioni, piazzandosi al numero 60. La soddisfazione più grande per Matteo è arrivata con Fabio vincendo il doppio per la prima volta sul cemento.

A sorprenderci invece è stato Marco Cecchinato che, notoriamente più potente sulla terra, è riuscito a conquistare la sua prima vittoria sul cemento durante la partita con Lukas Lacko, raggiungendo i quarti di finale in cui ha incontrato Roberto Bautista Agut. Anche se è stato sconfitto dallo spagnolo, Marco, numero 22, non è sceso di posizione e ha dato prova di poter essere competitivo anche sul duro e di aver ancora ampio margine di miglioramento che fa ben sperare per il tennis italiano.

Per quanto riguarda la parte femminile, la nostra Camila Giorgi si è contraddistinta in Giappone per aver sconfitto la numero 2 Caroline Wozniacki, arrivando così ai quarti dove ha incontrato Viktoryja Azaranka che però si è ritirata nel primo set, facendo volare l’italiana in semifinale. Qui però è stata travolta da una Naomi Osaka in gran forma che ha fermato Camila in poco più di un’ora di gioco. Tuttavia, raggiungendo una parte così alta del tabellone, la maceratese dallo stile offensivo ha raggiunto la posizione numero 30 della classifica WTA, eguagliando il suo best ranking.

Dunque sono andati bene gli italiani ma noi appassionati abbiamo fame di vittorie, siamo smaniosi di sognare, stiamo aspettando col fiato sospeso che qualcuno dei nostri faccia il colpo della vita, il botto, sbancando il montepremi, che, oltre a far bene al nostro umore sportivo, fa bene anche al movimento tennistico italiano. Non ci rimane che attendere ma intanto ci possiamo accontentare.

Isabella Bonciani

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