Il 2021 ha carta bianca

Arrivati a fine 2020 con pochissime certezze, tra poco più di due mesi una nuova stagione avrà inizio e l’aleatorietà sarà la vera protagonista

È stato un anno a dir poco atipico. Drammatico per tantissimi paesi, complesso anche per il mondo dello sport. Il tennis ha dovuto adattarsi in corsa, ha cambiato calendario e ha recuperato in un autunno molto intenso alcuni dei grandi tornei persi.

Così ci siamo ritrovati a sostare per tre settimane a New York, in una delicata bolla che ha rischiato di esplodere più volte. Poi ci siamo concessi una tappa romana prima di volare in una fredda Parigi, che ci ha consegnato una nuova campionessa Slam, Iga Swiatek.

twitter.com/iga_swiatek

Era chiaro fin dal rientro in campo a Palermo che tutti i valori in campo erano sballati rispetto a quando ci eravamo lasciati a febbraio: una pioggia di sorprese, nuove leve alla ribalta e grandi delusioni. A tutto questo si sono aggiunti forfait importanti, come quelli di Ashleigh Barty e Bianca Andreescu; la prima ha preferito rimanere in Australia fino al 2021, la seconda non è riuscita a rimettere in sesto un corpo malconcio dopo il grande 2019.

Tra le delusioni spicca Karolina Pliskova, che non è riuscita a farne una giusta in questi mesi. Tante sconfitte, molte delle quali decisamente evitabili, prestazioni sfocate, lontane da quelle della buona Pliskova vista fino a inizio 2020. Anche l’Italia ha potuto gioire, e questo grazie ad una splendida Martina Trevisan che ha saputo arrivare ai quarti di finale a Parigi partendo dalle qualificazioni.

Ma arrivati alla fine di questo tortuoso 2020, cosa ci si può aspettare dal 2021? I dubbi si concentrano su due grandi temi: quali tornei si giocheranno (e quando) e quali tenniste sapranno riprendere subito forte per la stagione australiana.

Partiamo dai tornei, visto che già ora il torneo di Auckland ha annunciato la cancellazione dell’evento. Una possibilità in meno di preparare il primo Slam stagionale dunque, ma visto l’andamento attuale della pandemia, non si può essere certi che non vi siano conseguenze anche per altri tornei, sia australiani che non.

Australian Open

Ad esempio, sempre nella prima settimana dell’anno ci dovrebbe essere Shenzen, ma la cancellazione è molto probabile, questo anche perché per giocare in Australia sarà necessario essere nel paese già a dicembre. Ancora non è chiaro come e se sarà possibile superare questo empass, si pensi anche che ci sono giocatrici, come Jennifer Brady, che non torneranno nemmeno nel proprio paese in questi mesi, restando in Europa fino a dicembre e poi volando direttamente dall’altra parte del mondo, senza passare “da casa”.

E da lì in poi, tutto si complicherà: Parigi, Medioriente e soprattutto tornei in Sudamerica e Stati Uniti tra febbraio e marzo. Ci sarà da capire anche se vi saranno delle norme chiare in anticipo sulla capienza degli spalti, perché sono molti i tornei che hanno bisogno del pubblico per ammortizzare i costi. Su un torneo si può però stare certi: Wimbledon si giocherà, a prescindere da quante persone potranno essere presenti.

I trofei maschili e femminili di Wimbledon

Lo Slam londinese è stato l’unico a saltare nel 2020 e all’epoca sembrava un’opzione poco plausibile quella di giocare senza spettatori, ma in quel momento l’ottimismo era alto e si credeva tutto questo potesse finire nel giro di pochi mesi. Dunque, per il momento possiamo solo parlare del primo mese del 2021, per il proseguimento dovremo aspettare ancora un po’.

Passando invece a parlare di tenniste, anche qui regna abbastanza confusione. Dal 2019 erano uscite alla grandissima soprattutto due nuovi volti: Ashleigh Barty e Bianca Andreescu. La prima si era portata a casa, tra le altre cose, Roland Garros, WTA Finals e primo posto del ranking, mentre la seconda aveva trionfato agli Us Open e a Indian Wells, rimanendo quasi imbattuta per tutta la stagione.

Quando – e se – ritorneranno in campo a gennaio, saranno entrambe ferme da diversi mesi, e abbiamo già visto che effetto possa avere questo. Accanto a loro ci saranno invece le tre tenniste più propositive di questi ultimi mesi: Naomi Osaka, Iga Swiatek e Victoria Azarenka. Osaka ha dimostrato, per chi ancora avesse bisogno di una conferma, che su cemento non c’è nessuno più forte di lei.

Degli ultimi 5 Slam sul veloce, lei ne ha vinti 3, una statistica che parla da sola. Sarà uno dei nomi più “sicuri”, anche se visto il suo rendimento altalenante è forse la parola meno indicata per lei. Quando troverà equilibrio, soprattutto nel corso della stagione, non avrà molti ostacoli sul suo cammino; in ogni caso è già ora, a 23 anni, una delle tenniste più vincenti degli ultimi decenni.

September 12, 2020 – 2020 US Open Women’s Singles Champion Naomi Osaka (Photo by Pete Staples/USTA)
usopen.org

Iga Swiatek ha invece ancora tutto da dimostrare, cosa più che normale a 19 anni. Il suo tennis è da tempo pronto ad un salto di qualità, ora dovrà essere la tenuta mentale a rispondere alla chiamata. Ha saputo volare sulle ali dell’entusiasmo e non ha mai tremato durante il corso del torneo, ma nel 2021 giocherà per la prima volta da top player una stagione, solo a quel punto capiremo di più.

Infine c’è Vika Azarenka, che ha bisogno di poche presentazioni. Dopo anni di sofferenza, lotta e sconfitte cocenti, la bielorussa è tornata a giocare il suo tennis ad altissima intensità, vincendo il torneo di Cincinnati e giungendo in finale agli Us Open, lo Slam che continua a sfuggirle nonostante le tre finali giocate. Su terra si è comportata discretamente e a breve potrà cominciare a preparare la nuova stagione. Non dimentichiamo che Azarenka ha un grande feeling con Melbourne, dove ha vinto il suo primo Slam nel 2012 – diventando così numero 1 – e lo ha fatto suo anche l’anno seguente. Dopo 8 anni Vika potrebbe puntare di nuovo al trofeo, e con quello anche ai vertici del ranking.

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Da tenere in grande considerazione da subito anche Sofia Kenin, che nonostante le grandi difficoltà palesate dopo il rientro questa estate, ha saputo rimanere positiva e si è andata a prendere la finale al Roland Garros, la sua seconda finale Slam in carriera.

Difendere il titolo a Melbourne sarà impresa ardua, ma la giovane statunitense sarà un osso duro da battere. Molti più dubbi su un’altra statunitense, Serena Williams, che ha concluso anticipatamente il 2020 per un problema al tendine d’Achille. Un punto delicato e pericoloso, che se non curato a dovere potrebbe mettere fine alla carriera di Serena.

twitter.com/australianopen

E poi ci saranno tante giovani pronte a far saltare ogni schema, da Amanda Anisimova a Coco Gauff, da Dayana Yastremska a Marta Kostyuk. Magari sarà proprio la classe 2002 ucraina la sorpresa a Melbourne, lei che a soli 15 anni si era spinta fino al terzo turno in questo torneo.

Nota amara, molte atlete stavano valutando il ritiro prima della pandemia, e se qualcuna ha pensato di fermarsi senza rientrare in campo – come Julia Goerges -, altre probabilmente appenderanno la racchetta al chioso nel corso del 2021.

Insomma, per il momento si possono solo fare congetture, ma la pausa forzata da marzo ad agosto ha davvero scompigliato le carte in tavola e questa seconda pausa potrebbe contribuire ancora di più. Non c’è modo, ad ora, di capire come sarà il tour nei prossimi mesi; il 2021 ha carta bianca.

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