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Abbiamo individuato il tennis quale ambito speciale dove l’aspetto mentale è decisivo per il raggiungimento della vittoria. Oggi entreremo nel merito della questione, affrontando le peculiarità psicologiche di questo meraviglioso ma complicatissimo sport.
TENNIS E COMPETIZIONE
Sembra ovvio, ma non lo è: ogni tennista lo sa bene, ma non tutti i giocatori sono in grado di farlo. E’ fondamentale per l’atleta rimanere focalizzato per tutta la durata del match sul proprio tennis, senza mai calare la personale soglia di attenzione. Il tennis è uno sport per solitari, il tennista è solo in campo e la vittoria o la sconfitta dipendono in via esclusiva da lui, nel bene e nel male.
Nessun altro può risolvere i problemi se non l’atleta stesso. Decine e decine di partite sono girate non per stanchezza o per superiorità tecnica dell’avversario ma semplicemente perché i punti importanti, i cosiddetti big point che decidono il match sono giocati e vinti dal tennista mentalmente più forte, quello che sotto pressione non sbaglia e costringe all’errore l’avversario.
Non solo. Talvolta i giocatori vengono sconfitti perché perdono le staffe per una chiamata errata dell’arbitro, o distratti dall’atteggiamento volontariamente provocatorio dell’avversario.
Si deve poi saper convivere anche con le giornate non perfette, che a detta dei giocatori, sono più frequenti di quelle ideali. E vincere nonostante tutto, è mestiere per pochi.
Ma la casistica di come il tennis sia uno sport spietato e pretenda come prezzo la sconfitta in caso di calo di attenzione nel corso dell’incontro è varia e non si esaurisce certamente con gli esempi riportati.
TENNIS E PREPARAZIONE
L’ aspetto mentale non ha la sua importanza solo durante lo svolgimento del match. Sopportare i carichi di lavoro in allenamento, migliorare il proprio bagaglio tecnico, gestire le continue trasferte in giro per il mondo, addirittura la lontananza dagli affetti più cari per gran parte dell’anno, sono tutti fattori stressanti a livello nervoso.
La vita professionale di un tennista è impegnativa, vorticosa e dispendiosa come pochi altri sport al mondo e tutto ciò può avere effetti negativi sulla capacità di gestione dello stress da parte del tennista.
Ed a proposito di stress: non accade di frequente, fortunatamente, ma cosa succede ad un atleta quando si trova nel mezzo di una bella tempesta doping – mediatica, come è successo a Jannik Sinner? Oltre allo stress dei tornei e della preparazione si aggiunge anche quello logorante legato al futuro della propria carriera. La forza di volontà potrebbe vacillare e crollare, mandando in rovina anni ed anni di sforzi, sacrifici e duro lavoro.
Ma non finiscono certo qui le criticità mentali legate alla vita del tennista: un tennista perde spesso. E spesso si infortuna. E proprio di sconfitte ed infortuni parleremo nel prossimo articolo.