L’America trema e gli US Open traballano: la pandemia mette in ginocchio gli USA

Il covid-19 fa ancora paura e adesso l’America trema. Gli US Open, e tutti i tornei statunitensi, sono sempre più a rischio 

Il covid-19 non sembra intenzionato a diminuire la sua forza. In America la curva dei contagi continua a preoccupare e, adesso, nonostante le smentite di rito e le conferme che arrivano da oltreoceano gli US Open sono davvero a rischio.

Nei giorni scorsi, Patrick Mouratoglou – il coach transalpino attualmente impegnato nel suo Ultimate Tennis Showdown – aveva espresso tutte le sue perplessità sulla possibilità della disputa dello Slam americano. 

Dalla Spagna sono, invece, sicuri: le chance di giocare a Flushing Meadows – dove quest’anno eccezionalmente si dovrebbe giocare anche Master di Cincinnati – il prossimo agosto sono nulle. 

Secondo quanto riportato da Marca, la decisione sarebbe già stata presa tanto che Novak Djokovic, nel suo ruolo di presidente del Player Council, avrebbe già contattato i colleghi per avvisarli del possibile (e si parlerebbe di percentuali molto alte) forfait degli Us Open.

Ad avvalorare questa tesi ci sarebbe la “rassicurazione” data da Nole agli altri giocatori. In caso di cancellazione avrebbe chiesto il rimborso delle spese di viaggio e alloggio per tutti quelli che già avevano prenotato e pagato.

Ad aggiungersi al rischio dovuto al possibile contagio da nuovo coronavirus, con la preoccupazione cresciuta notevolmente dopo quanto successo all’Adria Tour, anche il fitto calendario. Per i tennisti al rientro in Europa dagli USA sarebbe obbligatoria la quarantena di 14 giorni cosa che sarebbe incompatibile proprio con la partecipazione ai successivi impegni sul campo.

September 9, 2018 – 2018 US Open Men’s Singles Champion Novak Djokovic.

Il condizionale, ovviamente, in questi casi resta un obbligo. L’USTA non sembra ancora voler mollare la presa. La federazione statunitense infatti non vorrebbe rinunciare agli introiti di questa edizione, seppur in volumi ridotti rispetto ai 300 milioni di dollari degli scorsi anni.

Dall’United States Tennis Association si aspetta quindi una risposta a quelle che, per il momento, restano – è giusto sottolinearlo – solamente indiscrezioni. Ma la paura, soprattutto negli USA, è tanta. Le prime scosse di un terremoto che potrebbe far slittare la ripartenza del tennis.

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