LA REPLICA DELLA SCHIAVO – È arrivata dai 2640 metri di Bogotá la risposta di Francesca Schiavone al direttivo degli Internazionali BNL d’Italia. La Leonessa ha ottenuto l’ottavo sigillo della sua carriera, una delle vittorie più piene di significato per una ragazza che sette anni fa diveniva la prima tennista italiana a trionfare in un torneo dello Slam.
La trentaseienne milanese, in barba all’annuncio del direttore degli Internazionali BNL d’Italia Sergio Palmieri, che non la omaggerà di una wildcard al prossimo (e per lei ultimo) torneo di Roma, ha centrato al Claro Open Colsanitas di Bogotá l’ottavo successo in carriera, un trionfo che, oltre a rappresentare la seicentesima vittoria in carriera, la porterà di diritto al tableau principal del Roland Garros per quello che potrebbe essere l’ultimo palcoscenico illustre della sua vita sportiva.
I limiti d’età evidenziati da Palmieri, non si sono visti sul terreno del Centro de Alto Rendimiento della capitale colombiana. L’esclusione de facto dagli Internazionali BNL d’Italia ha evidentemente caricato la veterana azzurra che nel corso del torneo ha battuto in serie tutte tenniste più giovani e di miglior classifica: da Maria Patricia Tig, passando per Dalila Jakupovic, Kiki Bertens (numero 20 del ranking e semifinalista meno di un anno fa sulla terra rossa del Roland Garros), Johanna Larsson, e concludendo gloriosamente dinanzi a Lara Arruabarrena. Cinque vittorie consecutive, cinque vittorie senza perdere neanche un set, un successo da wildcard, proprio quell’atto di doveroso ossequio negatole dall’Italia. Chissà se la Leonessa ripenserà alla decisione di ritirarsi a fine stagione.
Dai quasi 37 anni dell’inossidabile Schiavone (compirà gli anni il prossimo 23 giugno) passiamo ai 17 di Marketa Vondrousova, altra sorpresa della settimana appena conclusa. La giovanissima ceca, al suo soltanto secondo torneo nel circuito maggiore, vince il titolo del neonato Ladies Opes Biel Bienne, manifestazione nella quale, partendo dai turni di qualificazione, ha battuto tenniste del calibro delle connazionali Kristyna Pliskova e Barbora Strycova.
Facile prevedere per lei, che in questi giorni ha espresso un tennis maturo, potente e cinico, un futuro roseo. Sorrisi naturalmente pure per il team di Fed Cup della Repubblica Ceca che vede uscire dalla propria fertilissima fucina una nuova valida top player per l’avvenire.
Ed è proprio alla Fed Cup che passa ora la concentrazione degli appassionati. Nel prossimo weekend, infatti, le campionesse della Repubblica Ceca proveranno a raggiungere la sesta finale in sette anni a Wesley Chapel contro gli Stati Uniti; a giocarsi l’altro posto nell’ultimo atto saranno il team bielorusso e quello svizzero. Per le azzurre di Tathiana Garbin la gara da non fallire sarà a Barletta dove da sabato sfideranno nei playoff del World Group II Cina Taipei. Sara Errani guiderà la squadra composta dalle giovani Jasmine Paolini, Camilla Rosatello e Martina Trevisan.