La prima settimana degli Australian Open è andata in archivio, segnata dall’improvvisa eliminazione di Simona Halep, nel primo incontro davanti l’americana Shelby Rogers, e di Agnieszka Radwanska, per mano della navigata Mirjana Lucic-Baroni. Numero 4 e numero 3 del mondo fuori già nei primi due turni: erano quarantuno anni che al primo Slam dell’anno non si assisteva a un evento del genere. Da non dimenticare anche il k.o. subìto in nottata da Dominika Cibulkova, testa di serie numero 6 del torneo e finalista dello Slam oceanico nel 2014. A fronte di queste illustri eliminazioni, proseguono spedite il loro cammino gli altri nomi in lizza per la vittoria finale.
PARTE ALTA – Analizziamo la parte alta del tabellone che nella notte deciderà i quattro nomi che accederanno ai quarti. Iniziamo, ça va sans dire, con la numero 1 del globo Angelique Kerber. La tedesca, dopo l’avvio di stagione negativo e le derivanti perplessità alla vigilia del Major, nonostante i set lasciati a Lesia Tsurenko e Carina Witthoeft, nel terzo turno ha convinto anche i più scettici regolando in meno di un’ora e con una prestazione eccellente Kristyna Pliskova. Questa notte sarà attesa dall’esame rappresentato da CoCo Vandeweghe, picchiatrice americana e autrice dell’eliminazione di Roberta Vinci e di quella di Eugenie Bouchard.
Molto convincente la prima parte del torneo di Venus Williams, autrice finora di un percorso netto con sei set vinti su altrettanti set giocati. La sempreverde tennista a stelle e strisce, finalista qui nel 2003, sarà attesa dalla tedesca Mona Barthel, proveniente dalle qualificazioni, alla prima apparizione negli ottavi di uno Slam. Una ghiotta occasione per l’esperta Venus di conquistare il pass per i quarti dove potrebbe trovare la vincitrice del derby russo tra Anastasia Pavlyuchenkova e Svetlana Kuznetsova.
Percorso lustro sinora anche quello di Garbiñe Muguruza che sfiderà in un tête-à-tête inedito la ritrovata Sorana Cirstea, autrice dell’eliminazione dell’altra spagnola e testa di serie numero 10 Carla Suarez Navarro. Per la ventiseienne di Bucarest, dopo due anni (2014 e 2015) di buio dovuti agli infortuni e alla conseguente discesa negli inferi della classifica Wta, lo scorso anno è stato quello della rinascita con il ritorno nella top 100 e l’importante quarto di finale raggiunto al Mutua Madrid Open. La vincitrice di questa contesa troverò la vincente del match Kerber-Vandeweghe.
PARTE BASSA – Confermano le aspettative della vigilia Johanna Konta e Karolina Pliskova. Con la striscia di otto successi di fila – tra Melbourne e il trionfale Premier di Sydney – e tutti senza cedere alcun set, Johanna Konta affronterà la russa Ekaterina Makarova (che ha fatto fuori in tre set la “Maestra” del 2016 Dominika Cibulkova, numero 6 del seeding), senza timori e non potrà nascondere ambizioni di vittoria finale, nonostante nell’ipotetico quarto di finale potrebbe trovarsi di fronte niente poco di meno che Serena Williams. La ex numero 1 del mondo prosegue il suo cammino senza trovare ostacoli, facendo ben capire l’intenzione di voler sollevare il settimo alloro degli Australian Open. Per Serenona, dopo la prova di forza offerta nel terzo round di fronte la connazionale Nicole Gibbs, nella notte tra domenica e lunedì ci sarà il match contro Barbora Strycova che, come sta dimostrando da un anno a questa parte, si conferma giocatrice di livello e non scenderà sul cemento della Melbourne Arena come vittima sacrificale della campionessa americana.
Presenza agli ottavi in fortissimo rischio è stata quella di Karolina Pliskova che ha avuto bisogno di una grande prova di carattere per sopravvivere al match contro Jelena Ostapenko. Sotto 5-2 al terzo set, la numero 5 del mondo è riuscita nell’impresa di ribaltare l’incontro e piegare la teenager lettone al diciottesimo game del set. La finalista dell’ultimo US Open, avrà bisogno ora di non perdere la concentrazione nella calda sfida che la vedrà opposta a Daria Gavrilova, idolo di casa e galvanizzata dalla sofferta vittoria ottenuta contro Timea Bacsinszky.
Dopo la Barthel nella parte superiore del tabellone, anche la parte inferiore ha la sua sorprendente qualificata tra le ultime 16 rimaste in gara: è la statunitense Jennifer Brady che, in sordina e da numero 116 del ranking, ha eliminato Elena Vesnina e si prepara al suo esordio in un ottavo di finale Slam contro Mirjana Lucic-Baroni che, dopo l’impresa compiuta ai danni di Agnieszka Radwanska, ha estromesso la giovane greca Maria Sakkari. Per la trentaquattrenne croata, debuttante allo Slam australiano nel lontano 1998 (raggiunse il secondo turno) e una carriera segnata da pochi alti e tanti bassi, si tratta della prima volta agli ottavi a Melbourne.