SOGNO INTERROTTO PER LA PLISKOVA – Approdare a Wimbledon con il titolo di campionessa del Premier di Eastbourne e la chance di guadagnare molti punti per sperare in un sorpasso in cima alla classifica Wta al termine del terzo Slam dell’anno. Questo era lo scenario di Karolina Pliskova al primo calpestio nel tempio dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club. E invece tutti i sogni di gloria sono andati in frantumi già al quarto giorno di gare, dinanzi all’upset di Magdalena Rybarikova che è riuscita nell’impresa di rimontare un set e un break di svantaggio alla numero 3 del mondo escludendola anzitempo dal torneo.
Dopo il trionfo meritatissimo all’Aegon International Eastbourne, le azioni di Karolina Pliskova erano cresciute esponenzialmente, fiduciosi che questa volta sarebbe stata la volta buona per una tennista mai troppo a suo agio ai Championships. Come non detto: giovedì è arrivata l’inattesa e prematura eliminazione, un’altra volta al secondo turno, per la quinta volta consecutiva. Una tradizione negativa per la ceca incomprensibile considerati i risultati ottenuti sull’erba – il già citato titolo a Eastbourne, quello a Nottingham nel 2016 e le finali sempre a Eastbourne lo scorso anno e di Birmingham nel 2015.
Una flebile attenuante può essere quella di aver sottovalutato troppo la slovacca Magdalena Rybarikova. La ventottenne di Pieštany, che ha raggiunto per la seconda volta in carriera il terzo turno ai Championships (la prima fu due stagioni fa quando piegò Karin Knapp ed Ekaterina Makarova prima di salutare il torneo contro Olga Govortsova), infatti non ha nell’erba una superficie nemica, tutt’altro. La Rybarikova può vantare in bacheca un titolo all’Aegon Classic di Birmingham nel 2009 (6-0 7-6(2) contro la cinese Li Na, ex numero due del mondo) e nel corso di questa estate ha già vinto i titoli Itf sul green di Surbiton e Ilkley oltre a raggiungere le semifinali all’International di Nottingham. Da maggio, inoltre, la mattatrice di Karolina ha perso soli due match su ventotto giocati. Tutto si può dire, ma non che la tennista slovacca sia arrivata impreparata alla sfida contro Karolina Pliskova.
MENTRE VIKA AZARENKA INSEGUE IL SUO – A guadagnarsi le copertine di questa prima settimana londinese (questa volta con accezione positiva) è stata anche Victoria Azarenka, numero 683 del mondo che ha centrato l’accesso alla week 2 del prestigioso torneo. Al match di esordio la ex numero 1 del globo ha battuto in rimonta la teenager statunitense CiCi Bellis; al secondo turno ha fatto fuori Elena Vesnina, semifinalista dodici mesi fa, vincendo l’ottavo match consecutivo e il sedicesimo set totale contro la russa – per la Vesnina solo una volta (Indian Wells 2009) più di quattro giochi racimolati in un set conquistati nelle otto sfide contro la bielorussa – e al round seguente ha messo a segno un’altra rimonta dopo aver perso il set d’apertura: questa volta a subire la rabbiosa e incontrastabile risposta della bielorussa è stata Heather Watson che, reduce da quattro k.o. senza vincere neppur un set contro la Azarenka, dopo il favorevole primo set si era illusa di poter invertire la tendenza negativa al cospetto della tennista di Minsk. Il sogno della semifinalista dell’ultimo Premier di Eastbourne è crollato sotto i colpi di Vika, precisa e potente come nei migliori ricordi, che in questi giorni ha mostrato un superbo servizio, il punto sul quale si erano alzati più dubbi dopo i due primi incontri dell’anno al Mallorca Open.
Dopo il tradizionale “middle Sunday” per la bielorussa arriverà la prova del nove: ad attenderla agli ottavi dei Championships c’è Simona Halep, numero due del mondo. I precedenti parlano di un 2-1 in favore di Victoria Azarenka, ma quello di lunedì sarà il primo incontro tra le due sull’erba. Un test veramente probante che ci darà risposte ancor più consistente su una tennista che sembra ormai ritornata e che, in caso di un successo sulla rumena, avvalorerà la sua candidatura al Venus Rosewater Dish.