Conclusa la lunga parentesi su cemento americano, la stagione dei grandi appuntamenti su terra rossa è alle porte. In un periodo di grandi cambiamenti per quanto riguarda il circuito Wta è difficile prevedere quali tenniste saranno capaci di imporsi. Senza dubbio ci saranno delle outsider ma anche, crediamo, delle importantic conferme delle campionesse affermate in continua lotta per la conquista della prima posizione mondiale.
[tps_title]Naomi Osaka[/tps_title]
Naomi Osaka arriva alla stagione su terra da numero 1 al mondo, anche se di certo non sarà la favorita per i grandi appuntamenti, per molteplici motivi. In primo luogo la nipponica non ha mai mostrato grande feeling con le superfici lente, che rendono meno efficaci le sue armi migliori, servizio e accelerazioni da fondo campo. Uno dei fattori principali alla base della crescita esponenziale di Osaka è stato un miglioramento negli spostamenti, ma muoversi su terra è un discorso completamente diverso, tanto che una giocatrice da superfici rapide come Maria Sharapova dovette fare un lavoro specifico su questo per diventare competitiva – si potrebbe quasi dire che sia un’esperta ormai -. C’è anche da aggiungere che la campionessa degli Australian Open non sta vivendo un grande periodo, lei che dopo il suo secondo Slam e la separazione da Bajin ha subito sconfitte contro Mladenovic, Bencic e Hsieh, non raggiungendo neanche i quarti di finale nei tre tornei disputati. La programmazione della numero 1 prevede solo i grandi appuntamenti, tra cui anche Roma, e per sua fortuna ci sono ben pochi punti da difendere. Se è vero che il suo trono vacilla da qualche settimana, quelle dietro di lei dovranno darsi parecchio da fare per colmare il gap, che con qualche buona partita di Osaka potrebbe diventare ben più ampio. A Parigi non sarà tra le favorite, ma abbiamo imparato a non sottovalutarla mai.
[tps_title]Simona Halep[/tps_title]
Simona Halep è da diversi anni la migliore giocatrice su terra, epiteto confermato lo scorso anno quando vinse il Roland Garros alla sua terza finale. La rumena non ha avuto un inizio di stagione allo stesso livello del 2018, lei che si trova al numero 9 della race, ma è sembrata in ripresa a Miami, dove ha raggiunto le semifinali. Al momento Halep occupa la seconda posizione mondiale e dista meno di 200 punti dal vertice, ma nelle prossime settimane tra i quarti di Madrid, la finale di Roma e la vittoria di Parigi potrebbe perdere fino a metà dei propri punti, con una potenziale uscita dalla top10 nel caso di vittorie precoci. Insomma, tutto starà nei sorteggi e nella gestione della pressione, perché i mezzi per ripetere le imprese del 2018 ci sono, ma Halep non sembra la stessa atleta che legittimava il trono con il suo primo Slam meno di 12 mesi fa. Come Osaka, anche Simona sta testando nuovi coach dopo la separazione da Cahill e potrebbe essere una concausa del suo calo, ma sarebbe ingiusto non darle tra le più grandi favorite per il secondo Major stagionale, che le permetterebbe di rimanere nei primi posti del ranking.
[tps_title]Petra Kvitova[/tps_title]
Petra Kvitova è tornata ad essere una delle grandi protagoniste del circuito e il 2019 sta premiando la sua voglia di rivalsa con la prima posizione della race, occupata grazie al titolo di Sydney, la finale a Melbourne e la finale a Dubai. Ampiamente promossa fin qui sulle superfici veloci, Kvitova ha dimostrato negli anni di poter vincere anche su campi in terra, in particolare quelli di Madrid e quelli di casa a Praga. Per ora non risulta iscritta al torneo della capitale ceca, ma proverà a concentrare le forze nei grandi appuntamenti, dove difenderà il titolo proprio a Madrid e un terzo turno a Parigi. In questo 2019 ha sfiorato più volte la prima posizione mondiale, che nel 2012 le era sfuggita sempre a Melbourne, e ora le cose sembrano complicarsi. Come consolazione c’è da dire che da Wimbledon in poi la ceca ha raccolto poco e nulla nel 2018 e che avrà ancora molte occasioni per sedersi finalmente sull’agognato trono. Come per le sue colleghe ai piani alti, l’esordio su terra sarà a Stoccarda, dove le condizioni indoor potrebbero aiutarla a iniziare col piede giusto.
[tps_title]Karolina Pliskova[/tps_title]
Karolina Pliskova è un’altra delle grandi protagoniste di questa stagione, iniziata con il titolo a Brisbane e la semifinale agli Australian Open e che è proseguita in Medioriente e in America con i quarti di finale a Dubai e Indian Wells e la finale a Miami. La numero 3 della race sta mostrando un grande tennis ma soprattutto una grande continuità di rendimento, che la stanno riportando sempre più vicina al vertice del ranking. La ceca non si può certo definire un’esperta del rosso, ma con il passare delle stagioni ha imparato a sfruttare al meglio le proprie caratteristiche, utilizzando le accelerazioni piatte dalla linea di fondo per aprirsi il campo e non avendo paura di prendere la rete, e ha migliorato gli spostamenti laterali. Nel 2018 ha fatto suo il torneo di Stoccarda, l’unico Premier indoor su terra, ha raggiunto le semifinali a Miami ma ha perso al primo turno a Roma – distruggendo la sedia della giudice arbitro, rea di un errore che rimarrà nella storia – e al terzo a Parigi, sconfitta da un’ottima Sharapova. Se è vero che rischia di perdere molti punti nei primi due appuntamenti, c’è un ampio margine di guadagno poi, anche perché sulla terra di Parigi ha già raggiunto la semifinale un paio d’anni fa. Massima attenzione a non sottovalutarla, perché questa Pliskova può puntare a tornare numero 1 del mondo entro la fine dell’estate.
[tps_title]Angelique Kerber[/tps_title]
Angelique Kerber non ha mai apprezzato particolarmente la terra, nonostante abbia raggiunto i quarti di finale a Parigi e abbia vinto il Premier di casa a Stoccarda. Ancora a secco di titoli nel 2019, la tedesca è reduce da due sconfitte consecutive contro Bianca Andreescu, arrivate una nella finale di Indian Wells e una nel terzo turno di Miami, ma sta giocando nel complesso un buon tennis. Il Roland Garros è l’unico Slam che le manca, ma è anche quello che meno le si addice come stile di gioco: capace di una fase difensiva di rara efficacia, usare colpi piatti è però poco d’aiuto sui campi più lenti, dove la sua palla è spesso troppo aggredibile. Non è da escludere comunque il vederla nelle fasi finali di diversi tornei, lei che ha spesso mostrato di saper sfruttare al meglio i tabelloni aperti, sempre più frequenti nel circuito femminile. Per lei ci sono da difendere i quarti di finale a Roma e Parigi, molti meno punti rispetto alle giocatrici davanti a lei, non è impossibile vederla sul podio per la stagione su erba.
[tps_title]Elina Svitolina[/tps_title]
Tra le grandi protagoniste della parentesi sul rosso c’è Elina Svitolina, che ha come unica nemica – fino ad ora – l’erba. Due volte vincitrice a Roma, nelle stagioni precedenti l’ucraina aveva anche conquistato i piccoli tornei di Istanbul e Marrakech. Nel 2019 Svitolina ha raggiunto le semifinali a Doha, Dubai e Indian Wells, oltre ai quarti a Melbourne, ma non ha ancora raggiunto l’atto conclusivo di nessun torneo. Ad esclusione degli Internazionali BNL, il resto della primavera 2018 fu avaro di soddisfazioni per la campionessa in carica delle WTA Finals, che fu fermata anzitempo da Garcia, Suarez e Buzarnescu negli altri appuntamenti, rendendo così possibile una crescita in termini di ranking quest’anno. Attualmente numero 6, anche per lei c’è la concreta possibilità di riavvicinarsi al podio, anche se sarebbe meglio concentrare le energie nello Slam parigino, il più conforme al suo gioco regolare da fondo campo, con grandi difese e traiettorie varie, per provare a giocare almeno la prima finale in un Major. La sensazione è che sarà ancora una volta protagonista dei tornei precedenti, ma che non sia pronta per l’exploit in un Major.
[tps_title]Kiki Bertens[/tps_title]
L’approccio all’allenamento di Kiki Bertens si potrebbe paragonare a quello delle formiche: silenziosa, raramente sotto ai riflettori, ma umile e senza alcun timore di faticare. È cosi che l’olandese si sta ritagliando uno spazio sempre più grande all’interno del tennis che conta, raggiungendo la sesta posizione mondiale e partendo come una delle grandi favorite su terra. Lo scorso anno raggiunse la sua finale più importante – fino a quel momento – nel torneo in altura di Madrid, dove storicamente si trovano meglio le giocatrici più potenti, tanto che in finale a batterla fu Petra Kvitova. Male invece nelle altre settimane, con una brutta sconfitta con un’ispirata Sakkari a Roma, una con Flipkens a Norimberga e un match lottatissimo perso da Kerber a Parigi. Proprio al Roland Garros vanta il suo miglior risultato Slam, una semifinale raggiunta nel 2016. Quest’anno ha trionfato nel Premier di san Pietroburgo ma non ha convinto a pieno nei tornei più importanti. Esordio su rosso previsto a Stoccarda, per Bertens c’è la possibilità di guadagnare anche posizioni, difesa dei punti di Madrid permettendo.
[tps_title]Serena Williams[/tps_title]
Serena Williams è sempre più un’incognita. Un inizio di stagione segnato dai problemi fisici, con il ritiro per un virus a Indian Wells e un problema al ginocchio a Miami, due degli appena tre tornei giocati. La terra non è la superficie che più esalta il tennis potente della ex numero 1 del mondo, ma i risultati non sono di certo mancati: Roma, Madrid e Parigi sono tutte stati suoi in questi anni, segno di quanto distacco ci sia stato tra lei e la concorrenza. Nel 2018 Serena giocò solo al Roland Garros, dove superò Krystina Pliskova, Barty e Goerges, lasciando poi il torneo per un problema fisico senza scendere in campo contro Maria Sharapova, ma la programmazione di quest’anno è poco diversa. La statunitense dovrebbe essere al via al Foro Italico, per riscaldare i motori prima dello Slam. Difficile fare previsioni, per ora Serena sembra migliorata fisicamente ma sta giocando troppo poco per avere degli indici affidabili. Con un buon sorteggio può andare avanti in entrambi gli appuntamenti, ma probabilmente tornerà tra le favorite solo su erba.
[tps_title]Bianca Andreescu[/tps_title]
Bianca Andreescu è senza alcun dubbio la più bella sorpresa di questo primo scorcio di anno, lei che ha già vinto Indian Wells e vanta un bilancio di 25 vittorie e 4 sconfitte. Lo scorso anno la canadese era in una situazione ben diversa ed era riuscita a giocare solo le qualificazioni del Roland Garros, dove ha perso al turno decisivo da Hogenkamp. Potenzialmente i prossimi mesi potrebbero lanciarla parecchio in alto, se non in top10 almeno in top20 stabile, ma al momento è difficile capire se può ripetere sulla terra le stesse imprese del cemento. Il suo tennis è ricco di variazioni e cambi di ritmo, la mobilità è impeccabile e con il dritto sa aprirsi il campo e gestire lo scambio, tutte caratteristiche che ben si addicono ai campi lenti. Rispetto alle altre “nuove” protagoniste, che tanto nuove non sono, come Belinda Bencic o Ashleigh Barty, Andreescu merita il beneficio del dubbio, visto che né Bencic né Barty si sono mostrate particolarmente efficaci sul rosso. Discorso simile anche per Danielle Collins e Su Wei Hsieh, rispettivamente numero 11 e 12 della race e protagoniste dei grandi tornei di questo 2019. Massima attenzione dunque nei tornei di preparazione, perché nel caso di buone sensazioni andrebbe inserita tra le favorite per il titolo anche a Parigi.