Poco conta la cronaca del singolare vinto 7-6 (9), 6-4 da Roger Federer su Jack Sock, quanto quella del doppio composto dal campione elvetico e Bill Gates contro la coppia formata da Jack Sock e la conduttrice di Today per la rete televisiva NBC, Savannah Guthrie. L’importante era sensibilizzare e portare un contributo concreto alla tragedia quotidiana dei bambini africani che lottano per sopravvivere a nemici troppo grandi per loro: povertà, malnutrizione, condizioni igienico-sanitarie a rischio, scarsa scolarizzazione. Roger Federer è da sempre sensibile a questa causa ed è attivo con la sua fondazione e da circa un anno è nato un sodalizio con il fondatore di Microsoft, Bill Gates. Gli oltre 15mila biglietti venduti e i due milioni e mezzo di dollari ricavati dal torneo di esibizione “Match For Africa” sono quel dono che regaleranno un sorriso e una speranza ai bimbi destinatari dell’attestato di solidarietà di Federer e dei protagonisti dell’iniziativa. Non sono mancati i momenti esilaranti, era giusto, più che giusto, coniugare solidarietà e divertimento. E lo spettacolo per il pubblico che ha gremito il Sap Center di San Jose in California non è mancato. Dal “Guarda la palla, non me”, di Roger Federer rivolto a Savannah Guthrie, ai “Questo è mio, anche questo è mio…”, indirizzati sempre da Federer a Bill Gates quando si trattava di decidere chi avrebbe colpito la palla, è stata una escalation di simpatici siparietti che ha coinvolto gli spettatori.