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Antonio Cannavacciuolo: “Vi spiego la fabbrica dei talenti”

Visita al CTP di Foligno uno dei 4 centri tecnici permanenti voluti dalla federazione per i ragazzi di 15 e 16 anni, un vero e proprio college dove i ragazzi che aspirano a diventare professionisti vivono a tempo pieno dividendosi tra lezioni scolastiche e tennis. Abbiamo incontrato Antonio Cannavacciuolo, Tecnico Federale, responsabile del CTP istituito presso la Tennis Traning Villa Candida.
Cosa deve fare la federazione per individuare tempestivamente gli elementi in possesso di potenzialità elevate, curarne la crescita e gli errori di programmazione, avviandoli verso il tennis professionistico? Questa la domanda che si devono essere posti ripetutamente i vertici della Fit prima di approntare una vera e proprio riforma strutturale iniziata alcuni anni fa, ma che ha avuto un’impennata proprio negli ultimi mesi con il varo del “Sistema Italia Scuole Tennis”. Ma quale era la situazione precedente?

“Diciamo che, anno dopo anno, la Federazione ha cercato di migliore le cosespiega il tecnico Cannavacciuoloin primo luogo ottimizzando le risorse. In passato l’investimento era mirato ad un numero inferiore di ragazzi, ma questo comportava che le probabilità di fare uscire un giocatore ad alti livelli diventassero più scarse, perché se saltavano quei 2/3 investimenti falliva il progetto stesso.
Successivamente il centro tecnico ha investito maggiori risorse economiche ed ha cercato di supportare una base più ampia .

In questa ultima fase iniziata nell’ottobre scorso si è cercato di di potenziare il servizio, andando a creare il cosiddetto Sistema Italia una piramide che ha come base i centri di aggregazione provinciale riservati ai bambini dai 9 agli 11 anni, per salire ai centri periferici di allenamento (cpa) dai 12 ai 14 per arrivare appunto ai centri tecnici permanenti come quello di Foligno, fino alla punta della piramide e cioè il Centro tecnico Nazionale di Tirrenia riservato all’alta specializzazione.

Sistema Italia Scuole Tennis www.federtennis.it

La logica del Ctp prevede che i ragazzi si spostino di meno rispetto al passato, senza quindi stravolgere le loro vite, anche se per rendere i gruppi più omogenei capita che qualcuno venga da da più lontano“.

A Villa Candida, che è anche sede del Centro Tecnico Regionale dove i migliori Under 14 umbri si allenano sotto la guida del Tecnico Fabio Gorietti e del preparatore Fabrizio Roscini, che cura anche la preparazione degli under 16, sono giunti Lisa Piccinetti, Gaia Bandini, Francesco Forti, Carlo Donato, Federico Iannaccone e Gudo Marson.

“Ecco, nel nostro caso ad esempio Marson viene da Trieste e Iannaccone da Campobasso, ma c’è da dire che erano già abituati a vivere lontano da casa considerato che negli anni precedenti erano fissi a Tirrenia.
In linea di massima il nostro primo obiettivo era fare in modo che questi ragazzi si abituassero ad un tipo di vita diverso, si ambientassero e superassero un volume di allenamento certamente più impegnativo e devo dire che fino ad adesso sono stati abbastanza bravi.

Antonio Cannavacciuolo e Silvia Farina ex N.11 WTA, ora Responsabile settore Under 16 Femminile, al CTP di Foligno


Dal punto di vista tecnico, abbiamo lavorato prima in maniera generale, mettendo ordine sia a livello tecnico che tattico. Da qui in avanti stiamo invece tracciando una strada sempre più personale, una sorta di specializzazione e devo dire che il feedback ricevuto anche dagli altri centri è positivo. Tecnici e ragazzi, stanno riversando tutta la passione ed energia possibile.
Per questo sono dell’opinione che il settore tecnico e la federazione debbano continuare a credere in questo progetto, in modo da creare un ciclo e poi trarre delle valutazioni. Sicuramente si potranno apportare delle modifiche, ma questo anno zero sta dando dei segnali positivi e, lavorando nella maniera più coerente e lineare possibile, credo che i risultati alla lunga possano arrivare.

Risultati come quelli giunti nei primi due tornei internazionali disputati in Olanda, dove i ragazzi che fanno capo al centro di Foligno si sono uniti con quelli di Vicenza e Bari.
Era la prima trasferta per questi ragazzi, la prima grande esperienza internazionale. Per loro quindi, al di la del discorso di ranking, di risultato, ( nei due tornei disputati, tra singolo e doppio i ragazzi hanno fatto 7 finali su 8 vincendo il singolo maschile e femminile ha rappresentato un’esperienza sotto il profilo della gestione di un torneo all’estero della durata di due settimane”.

E sul fenomeno endemico del tennis italiano di veder sfondare gli atleti in età più matura, Cannavacciulo ha una sua idea “Gli ultimi anni hanno dimostrato che raggiungere le prime 100 posizioni del ranking non è facile per nessuno, non solo per noi italiani e che l’età necessaria per agguantare questo obiettivo si è alzata. E’ anche vero, però, che a livello socio culturale noi italiani abbiamo bisogno di un tempo maggiore per maturare e questo lo notiamo sia a livello maschile che femminile. Ma tutto ciò deve rappresentare anche uno stimolo. Dobbiamo sfruttare gli esempi positivi, e cercare di prendere esempio”.

Giordano Granelli

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