Quando a cinque anni, Federica iniziò a giocare sul campo di minitennis a «tira nel buco», al TC Fireball di Napoli, suo compagno di giochi era il Maestro Lino Sorrentino. Quella bambina, a sette anni, un giorno capì che il Maestro si spostava di proposito per aprirgli gli spazi. Quel giorno Federica si arrabbiò, tanto da non voler più giocare. Il carattere c’era allora ed è rimasto. Federica Sacco è oggi una delle grandi speranze del tennis in rosa.
Gli anni son passati a scandire la sua crescita fisica, tennistica e caratteriale; una crescita che l’ha portata a dominare il circuito nazionale di categoria negli ultimi tre anni.
Campionessa italiana sia in singolo che in doppio Under 11, Under 12 e da poche settimane Under 13. Fede ha poi ottenuto ottimi risultati anche nei tornei a squadre: vice campionessa italiana Under 12 con le sue compagne Sara Aversa, Emanuela Chiaro e Morgana Perna nell’edizione 2014.
Infine poche settimane fa, sempre con Sara Aversa ed Emanuela Chiaro, Federica ha centrato un’ottimo quarto posto nelle Final Eight Under 14, disputate a Cuneo.
Dallo scorso anno Federica si è affacciata nel circuito Tennis Europe; vero banco di prova per saggiare le potenzialità dei giovanissimi.
I risultati sono stati ottimi: cinque titoli in singolare (Maglie, Bucarest, Tirana, la Valletta, Kufstein); tre i titoli in doppio (Maglie, Rotterdam e Palma de Maiorca) cui vanno aggiunte due semifinali in singolare conquistate a Koper e a Maiorca.
Accanto ad Elisabetta Cocciaretto, di un anno più grande, Federica è certamente la punta di diamante del nostro tennis giovanile.
Fede si allena ogni giorno nel cuore del quartiere di Fuorigrotta, al Tc Fireball, lì dove tutto è cominciato.
E’ al termine di una seduta di preparazione atletica che la incontriamo, con l’inseparabile Maestro Sorrentino; la fatica è tanta ma lei è sorridente, come sempre.
Ciao Federica!
«Ciao!»
Parliamo un pò di te, ti và?
«Si!»
Qual’è stata la tua vittoria più bella?
( Sorride ) « In Italia è stata quella ai campionati italiani Under 13; all’estero quella allo a Kufstein, in Austria. Lì ho giocato contro ragazze di altissimo livello».
Che tipo di giocatrice è Federica Sacco?
«Ho un gioco molto aggressivo, quindi sono una giocatrice d’attacco. Devo però migliorare , soprattutto al servizio e a rete».
Hai un giocatore e una giocatrice preferita?
«Oh si, più di uno. Tra gli uomini mi piace Federer.Tra le donne mi piacciono Maria Sharapova, che è la mia preferita sin da piccola; Eugenie Bouchard , anche se giovane mi piace come gioca, poi Flavia Pennetta».
Ti piace viaggiare così tanto?
( Ride) «Si! Mi piace molto».
Cosa fai nel tempo libero?
«Lo passo al telefono con gli amici o davanti alla tv, ma ne ho poco purtroppo, poichè devo studiare.
Frequento il primo anno di Liceo Linguistico. Appena posso , però, ascolto musica. Il mio gruppo preferito sono gli Script».
Altre passioni? Ti piace il cinema?
«Mi piace Troy(sorride), perchè Brad Pitt è il mio attore preferito, insieme a Jamie Campbell Bower».
E la cucina? Cosa ti piace mangiare?
«La pizza, il purè, il cocco. Mi piacciono sia la Pepsi che la Coca e adoro ….le polpette».
E non potrebbe essere altrimenti!
Far crescere una giocatrice o un giocatore che possa aspirare a traguardi importanti è impresa ardua quanto affascinante, in un tennis che sta cambiando pelle. Lino Sorrentino, che segue Federica ed altri giovanissimi talenti, lo sa bene.
Disponibile come sempre il Maestro, vera anima del Tc Fireball insieme a Marco Valletta(ex-Atp) e sempre pronto a soddisfare qualche curiosità:
Maestro, in quale fase siamo con Federica?
«Siamo nella fase di perfezionamento, ossia quella fase in cui si tende a costruire un giocatore che sia in grado di giocare bene in ogni punto del campo, quello definito in gergo «giocatore a tutto campo». Da qui si passa poi alla fase di specializzazione, ovvero quella di creazione di un tipo di gioco».
Quali gli obiettivi per la prossima stagione?
«Alzeremo il livello dei tornei cui Federica parteciperà nel circuito Tennis Europe e lavoreremo per migliorare colpi e tattica.».
Ovvero?
«Pur essendo abbastanza completa nei colpi, lei deve lavorare sulla fase di trasformazione dell’azione da difensiva in offensiva. Ecco, questo delicato ed importante passaggio è il traguardo che ci siamo prefissati per il futuro prossimo».
In bocca al lupo, Maestro!