Un nome dal sicuro avvenire, segnatevelo: Alex de Minaur, giovane australiano nato nel 1999, sta già facendo intravedere un ottimo potenziale e a soli 18 anni rappresenta un grandissimo talento.
JUNIORES – Alex comincia a giocare a tennis già dall’età di quattro anni in Spagna dove si trasferisce con la famiglia. Nei tornei juniores vanta “solamente” il successo nel doppio maschile all’Australian Open 2016 e la seconda posizione mondiale. Il passaggio al professionismo è lento e mirato e nel circuito ITF spagnolo centra due finali.
PRO – Nell’ottobre 2016 de Minaur conquista anche la sua prima finale a livello ATP nel Challenger di Eckental e nel 2017 parte col botto sconfiggendo a Brisbane Kukushkin e Tiafoe. Nel suo slam di casa, l’Australian Open, sconfigge in cinque set Gerald Melzer prima di cedere a Sam Querrey. Riceve una wild-card anche per il Roland Garros, ma viene sconfitto al primo turno da Robin Haase.
STILE DI GIOCO – L’australiano è un destro e gioca il rovescio a due mani; la sua propensione al gioco offensivo gli fa amare l’erba, sua superficie preferita anche se non ha ancora ottenuto risultati soddisfacenti. La risposta di rovescio è il suo piatto forte cominciando così fin da subito a comandare lo scambio. I suoi giocatori preferiti sono Roger Federer e il connazionale Lleyton Hewitt.
L’OBIETTIVO – L’obiettivo a breve termine di de Minaur è la partecipazione alle Next Gen ATP Finals in programma a novembre a Milano. Attualmente è numero 217 del mondo e nella speciale classifica dedicata ai giovani occupa la casella numero 32. Solo i primi otto accederanno alle Finals, ma, come da lui detto al sito ATP in una breve intervista, un buon finale di stagione potrebbe garantirgli un certo guadagno in termine di posizioni ed è pronto a tutto se stesso per portare a termine questo sogno.
IL RITORNO IN SPAGNA – Alex ha inoltre aggiunto di essere al settimo cielo per essere tornato in Spagna nell’Open Castilla y León, torneo in cui ha appena superato il primo turno sconfiggendo la testa di serie numero sei Adrian Menendez-Maceiras.