“L’accento va sulla e, quindi cambia rispetto a come siete abituati a pronunciarlo”. Karen Khachanov tiene alla corretta pronuncia del suo nome, che un giorno sogna di sentir annunciare tra gli applausi di un Campo Centrale gremito appena prima della premiazione in uno dei quattro tornei più importanti al mondo. È infatti proprio quello di vincere uno Slam il desiderio più grande del ragazzone russo di quasi due metri per ottantotto chili cresciuto nel segno di Marat Safin, stella polare del suo tennis. La prima volta che prese in mano una racchetta aveva tre anni, quando la madre vide un volantino di un corso di tennis appeso presso l’asilo che il piccolo Karen frequentava: da quel momento il talento per il tennis crebbe parallelamente a quello per il basket, sport verso il quale era predisposto grazie alla sua strabiliante altezza.
A quattordici anni decise che la sua strada era quella che lo avrebbe portato a seguire la pallina gialla, allora si trasferì in Croazia, dove Goran Matic (ex coach di Goran Ivanisevic), plasmò il suo tennis. Il giovanissimo moscovita scelse poi di collaborare con Galo Blanco (ha lavorato anche con Raonic, e il paragone tra Milos e il russo è immediato), che tuttora lo allena, a Barcellona, città dove si trasferì a 18 anni e di cui ancora, nonostante la sua residenza sia oggi a Dubai, Karen sente gli influssi che ritroviamo nei “Vamos!” dopo la vittoria di un punto sul rettangolo di gioco. Khachanov ha appena ventuno anni ma è già sposato con la bella Veronika, ed è destinato a diventare uno dei migliori venti giocatori del circuito, parola di Evgenij Kafelnikov (uno che di titoli Slam ne ha vinti ben sei). Il suo è un tennis moderno, veloce, ed è impreziosito da un servizio notevolissimo e da un dritto di rara potenza. Il rovescio lungolinea bimane è da Karen stesso definito il suo colpo migliore; tuttavia, come la maggior parte dei tennisti moderni, odia avanzare a rete nonostante la sua stazza (e quelle poche volte che ci prova, è spesso costretto ad indietreggiare per salvare il punto). Khachanov è oggi il numero 33 del circuito ATP, e tra i suoi risultati più importanti bisogna annoverare la vittoria nel torneo di Chengdu dell’anno scorso, dove in finale sconfisse Ramos Vinolas rimontando dallo svantaggio di un set.
Nel 2017 si sta riconfermando su livelli altissimi: è stato il più giovane a raggiungere gli ottavi di finale del Roland Garros dal 2009 battendo al terzo turno Thomas Berdych, ha sconfitto Gilles Simon al primo turno del torneo di Halle (dove, tra le altre cose, è riuscito a portare Federer al tie-break) ed ha vinto sul talentuosissimo lettone Gulbis a Bastad, salvando due match point e approdando così al quarto quarto di finale della stagione. Ma nonostante i buonissimi risultati, Karen ha dichiarato in una recente intervista che non vuole si parli molto di lui, perchè preferisce restare concentrato sul campo. Il ragazzo ha carattere.
Jacopo Crivellari