“Questo ragazzo è impossibile da battere!” Ha esclamato Taylor Fritz riferendosi a Tommy Paul durante la finale degli US Open junior. Pochi minuti dopo, Fritz ha dimostrato la falsità di questa affermazione, sconfiggendo il collega americano al terzo set.
Tuttavia, Tommy Paul, nato nel New Jersey nell’anno 1997, fa parte di quella generazione di futuri fenomeni che danno speranza al tennis americano maschile assieme a Frances Tiafoe, Jared Donaldson, Stefan Kozlov, Taylor Fritz, Reilly Opelka e Michael Mmoh.
Paul, che si allena in Florida con l’ex tennista argentino Diego Moyano, non risponde esattamente al prototipo di giocatore americano: con le carenze giustificabili dovute alla sua età, Tommy è un giocatore completo che tende ad un gioco molto elaborato. “Mi piace giocare punti lunghi“, ha ammesso dopo la finale dello US Open junior. Pochi mesi fa ha trionfato a Parigi, confermandosi campione del Roland Garros, sempre nella categoria junior. Inoltre, nel suo curriculum vanta già due titoli Futures sulla terra di Valldoreix (Spagna) e Lecco (Italia).
Dopo la sua breve avventura allo US Open senior, dove ha perso dal nostro Andreas Seppi dopo aver superato avversari di livello ben più alto durante le qualificazioni, Tommy Paul è pronto ad iniziare ufficialmente la sua nuova vita da tennista. A 18 anni, finalmente può lasciare il circuito juniores e concentrarsi sul suo cammino da professionista. E grazie all’agenzia del Team 8, potrà lavorare a stretto contatto con Roger Federer e il suo agente Tony Godsick.
Colpisce il fatto che il Team 8 abbia scelto di inserire Paul nei suoi rappresentanti del circuito, considerando che la cerchia è composta da gente come Juan Martin del Potro, Grigor Dimitrov e, ovviamente, lo stesso Roger Federer. Qualche problemino alla spalla ha impedito la partecipazione di Tommy al Challenger di Cary che si svolge questa settimana, ma per il ragazzino, sponsorizzato da Federer, si spalanca un nuovo capitolo della sua vita. Un’avventura verso l’ignoto.