Zverev fa bene a giocare due ATP Finals?

E’ il numero 4 del mondo, il terzo considerando solo i risultati del 2017. Ha 20 anni e, giustamente, è – con un distacco imbarazzante dagli altri – al primo posto anche nella classifica NextGen. Al momento la sua scelta è quella di partecipare ad entrambi gli eventi di fine anno, ad una settimana di distanza l’uno dall’altro.

Osserviamo i pro e i contro della situazione. Zverev è un ragazzo eccezionale, con una testa già da giocatore d’esperienza, perciò non avrà nessun problema a misurarsi alla pari con i top player del circuito ATP, nella cornice della O2 Arena di Londra: ha dimostrato di saper battere anche i migliori quest’anno, sconfiggendo Djokovic e Federer rispettivamente a Roma e Montréal. Alle Finals parteciperà da numero 3 del seeding, ragion per cui finirà nel girone con uno tra Federer e Nadal e al momento, non è così lontano immaginare un approdo in semifinale da parte del giovane tedesco, magari da primo del girone.

Ma, secondo quanto appreso, Sascha arriverà a Londra da una settimana intensa passata a Milano. Già, perchè prima delle Finals vere e proprie, ci sono quelle NextGen, in cui lui è il favorito numero uno, con una quotazione molto bassa. Non sarà assolutamente facile però, per lui, anche se è l’unico tra gli otto partecipanti a giocare ad altissimo livello e a confrontarsi in ogni torneo con i migliori: basti pensare che l’attuale numero 2 della race NextGen è Andrey Rublev, numero 29 del mondo. Ma le motivazioni di vincere questa competizione, forse, nella testa di Zverev non saranno alte come quella di vincere le Finals di Londra.

Già, perchè vincere lì significherebbe essere il più giovane di sempre ad assicurarsi quel trofeo; sull’altra faccia della medaglia, però, essere il primo della storia ad alzare il trofeo NextGen potrebbe ingolosirlo. E, inoltre, le regole a Milano saranno diverse: meno games, partite più rapide, energie più controllate. Ecco perchè Sascha Zverev vuole fare l’en plein: dovrà, però, sapere che a Londra sarà l’unico tra gli otto partecipanti ad avere una settimana impegnativa sul groppone.

Filippo Gallino

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