Nadal, nonostante fosse numero 4 al mondo all’epoca, si è presentato con un percorso niente male a quella sfida: ha vinto infatti San Paolo, Acapulco, Indian Wells, Barcellona, Madrid e Roma prima del torneo parigino, dove ha poi battuto Brands, Klizan, Fognini, Nishikori e Wawrinka. Anche Nole non scherzava quell’anno, visto che era numero 1 e che si è portato a casa gli Australian Open, Dubai e Montecarlo in finale proprio con Rafa; nei turni precedenti alla semifinale ha invece sconfitto Goffin, Pella, Dimitrov, Kohlschreiber e Tommy Haas.
Il primo set è piuttosto lineare e l’unico a dare quel qualcosa in più è lo spagnolo, quando sul 3-3, 40-40, trova una super risposta che gli fa guadagnare una palla break, convertita poi al punto successivo. Nessun problema per l’allora 7 volte campione dello Slam su terra (adesso siamo arrivati perfino a 12) nel servire due volte per chiudere il primo set 6-4.
Il secondo parziale comincia con un punto pazzesco del maiorchino, ottenuto con uno dei suoi celebri Banana Shot, chiamati così per l’incredibile traiettoria curva che riesce ad imprimere ad i suoi tiri. Il set sembra prendere la stessa piega del precendente con Nadal che strappa il servizio al quinto game. Tuttavia nel gioco successivo, seppur non senza fatica, Nole riesce a portare a casa il controbreak e da lì è un assolo del serbo che si porta a casa il secondo set per 6-3. Nel terzo lo spagnolo sale nuovamente sugli scudi e domina in lungo e in largo l’avversario, prendendolo a pallate da tutte le angolazioni e dopo essersi portato in vantaggio 5-0, chiude il terzo set per 6-1.
È però nel quarto che lo spettacolo comincia: qua e là vengono giocati alcuni punti veramente belli, uno dei quali vinto da Djoker, probabilmente il più bello della partita, con due nastri e parecchie volée deliziose che hanno procurato una standing ovation del pubblico parigino. Il primo ad ottenere un break è lo spagnolo nel settimo gioco, ma Nole ritorna subito sotto con un controbreak. La partita sembra finita quando Rafa strappa il servizio all’avversario sul 5-5 e si appresta a servire per il match: si porta anche sul 30-15, a due punti dalla vittoria, ma non riesce a chiudere perché il serbo piazza tre punti consecutivi e porta il set al tiebreak, per poi dominarlo e vincerlo 7-3, andando così sul punteggio di 2 set a testa.
Il quinto parziale si apre con Djokovic che strappa il servizio e gioco dopo gioco si arriva al 4-3 con in battuta il numero 1 al mondo. Rafa ottiene una palla break, poi annullata. Proprio in quel momento Nole commette un errore incredibile: dopo essersi aperto splendidamente il campo va per chiudere il punto con una semplice volee, ma perde l’equilibrio e commette invasione perché la palla non aveva ancora effettuato il secondo rimbalzo. Tre punti più tardi il maiorchino otterrà il tanto cercato break e da lì in poi diventa praticamente ingiocabile, arriva da tutte le parti e colpisce vincenti su vincenti, mentre l’avversario diventa sempre più falloso. Un punto bellissimo arriva sul 5-4 per lo spagnolo che, dopo aver risposto, salvato un dritto inside-in, si salva anche sul dritto inside-out con una via di mezzo tra un lob ed un Banana Shot che termina sulla riga di fondo. Alla lunga la superiorità dello spagnolo viene a galla e sull’8-7 Djokovic cede il servizio a 0, regalando così la vittoria a Rafa, con il punteggio di 6-4, 3-6, 6-1, 6-7, 9-7 dopo 4 ore e 37 minuti di gioco. Da guardare assolutamente.
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