Probabilmente diventerà il titolo di un capitolo di un libro di storia in un futuro più lontano, ma “state a casa” è un’espressione ed un situazione di vita che ci offre molte opportunità di svolta. Per gli amanti del tennis, ad esempio, può essere una buonissima occasione per rivedere, con una consapevolezza diversa da quella della diretta, un po’ di partite di tennis da cardiopalma. La selezione è ardua nonché inadatta a saggiare i gusti di tutti; tuttavia, ognuno di questi match nasconde un motivo diverso per emozionarsi.
Australian Open 2012, Finale: Djokovic b. Nadal 5-7 6-4 6-2 6-7 7-5. In una parola? Brutalità. Pur cercando di capire come sia possibile scontrarsi con cotanta rabbia agonistica per 5 ore e 53 minuti, non si è ancora trovata una soluzione. Trascendere le soglie dell’agonismo come fatto dai due extraterrestri in quell’occasione è un qualcosa di difficilmente ripetibile.
Olimpiadi di Rio 2016, Semifinale: Del Potro b. Nadal 5-7 6-4 7-6. Il fato avverso che si trasforma in gloria eterna. L’ennesimo ritorno alle battaglie del gigante di Tandil cela un certo simbolismo nelle sue trame: una partita commovente, durissima ed intensa, conclusasi appannaggio dell’argentino al termine di un finale da thriller, resa magnifica dalla presenza di un lottatore indomabile come Rafa.
Australian Open 2017, Finale: Federer b. Nadal 6-4 3-6 6-1 3-6 6-3. Pochi match degli ultimi anni sono stati preceduti e circondati da un hype di quella portata. Di fronte al nuovo in avanzamento, i due signori del tennis hanno respinto gli assalti e regalato ai tifosi una partita dalle mille emozioni, nostalgica ed attuale allo stesso momento. Mai nessuno è riuscito ad opporsi all’incedere costante del tempo, mai nessuno lo ha fermato. Tranne in quella domenica.
Miami 2017, Semifinale: Federer b. Kyrgios 7-6 6-7 7-6. La nuova giovinezza di Sua Maestà RF prosegue nella calda primavera americana e continua ad esaltarsi e nutrirsi dei contrasti di stile con i suoi avversari. Lo svizzero piega l’esuberanza e la sfrontatezza del bad boy australiano per eccellenza in una partita meravigliosa e dall’abbondante talento.
Roland Garros 2018, Quarti di Finale: Cecchinato b. Djokovic 6-3- 7-6 1-6 7-6. Un tranquillo e sereno pomeriggio parigino si trasforma improvvisamente in una giornata storica per il tennis azzurro, tanto memorabile quanto sorprendente. L’Italia scopre il talento di Marco Cecchinato. Tra deliziosi drop e vincenti da fondo, l’apoteosi tennistica del siciliano abbatte la resistenza del mai domo Nole Djokovic in 3 ore e 26 minuti.
Montecarlo 2019, Semifinale: Fognini b. Nadal 6-4 6-2. Ancora oggi fa sgranare gli occhi un risultato così netto, sulla terra battuta, contro The King of Clay. Dominio totale e mai in discussione del ligure, che monta sulle rotazioni dello spagnolo con una facilità disarmante, rendendo piccola piccola l’ingombrante ed inscalfibile figura di Rafa sul rosso. Il resto è storia, come noto.
Wimbledon 2019, Djokovic b. Federer 7-6 1-6 7-6 4-6 13-12. Suggerite il motivo, ce ne sarebbero troppi.
Cincinnati 2019, R64: Wawrinka b. Dimitrov 5-7 6-4 7-6. Ci sarebbero tante memorabili partite di Stan Wawrinka da scegliere ma sono sufficienti gli ultimi game per apprezzarne il contenuto emotivo. Una leggenda come Adriano Panatta lo indicherebbe come uno di quegli scontri in cui ci si è messo di mezzo il diavolo. Guardare per credere.
US Open 2019, Quarti di Finale: Berrettini b. Monfils 3-6 6-3 6-2 3-6 7-6. Ogni parola è superflua. Il nuovo che avanza, Matteo Berrettini, in un costante scontro interiore di emozioni superato magistralmente. L’estro e l’esperienza di un tennista divertente come il francese contro il tennis cinico e diretto dell’azzurro. Brividi.
US Open 2019, Finale: Nadal b. Medvedev 7-5 6-3 5-7 4-6 6-4. Un incontro dai mille volti, inizialmente padroneggiato dallo spagnolo e poi ingarbugliato in una ragnatela russa sempre più intricata. L’ultimo parziale è qualcosa di incredibile e costituisce la perfetta sintesi dell’intero match. Onore ai guerrieri.