Ha vinto anche questa. NetxtGen Alexander Zverev, che oggi ha battuto John Isner (6-4 6-7 6-1) con un match in cui ha mostrato, ancora, un carattere e una forza da grande, oltre al suo solito talento.
“Ho provato a variare molto sul suo servizio – ha dichiarato il tedesco – mi spostavo avanti e indietro, cercando di non fargli trovare ritmo. Era fondamentale che non ci riuscisse, perché se l’avesse fatto sarebbe stato complicatissimo fare anche solo un break”.
Adesso, per il classe ’97, arriverà la prima finale in un Master 1000. “È un grande passo avanti – ha continuato Zverev – ed è una cosa che ovviamente mi rende orgoglioso, soprattutto perché questo risultato arriva sulla terra. Su questa superficie il gioco è molto fisico, ogni punto va lottato e gli scambi sono più lunghi, e infatti sono contento di aver lavorato così tanto dal punto di vista fisico con Jez Green (il suo preparatore atletico ndr), i frutti si stanno già vedendo. Sono anche migliorato sulle seconde palle, ma devo dire che la mia è stata una crescita complessiva, ho lavorato veramente molto in questa offseason”.
Domani lo attende una grande finale, perché il suo avversario, che sia Djokovic o Thiem, sarà difficile da battere. “Dominic – conclude Zverev – l’ho già incontrato tre volte nella scorsa stagione e ho sempre perso. È un grande giocatore che sta giocando un tennis incredibile, ho visto la partita che ha vinto contro Nadal ed è stato perfetto, oltretutto viene da una finale di Madrid, il che fa capire in quale stato di forma sia. Per quanto riguarda Djokovic c’è poco da dire, è uno dei giocatori più forte di tutti i tempi, giocare con lui è sempre un’impresa”.
“Questa settimana è stata perfetta – ha dichiarato John Isner in conferenza – se mi avessero detto che sarei arrivato in semifinale, non ci avrei creduto. Ho giocato tanti match, che era esattamente quello che mi serviva. Fino a oggi non avevo giocato così tante partite perché non stavo esprimendomi al meglio, ma adesso mi sento molto bene. Il match è stato difficile perché il mio avversario è veramente un grande giocatore, e non sono riuscito a trovare le contromisure adatte, sul mio servizio lui stava molto indietro, e rispondeva anticipando molto il colpo, cosa che rendeva più difficile per me prendere in mano lo scambio”. Erano diversi anni che non si vedeva un finalista di un Master 1000 così giovane, e questo potrebbe essere un momento di svolta per il tennis contemporaneo, segnale di una nuova nascita. “Non so – ha concluso Isner – se è un punto di svolta, certo è che Zverev si merita questo risultato: ha un talento enorme, e questo è un dono, ma ha anche la professionalità di lavorare duro e migliorarsi, solo così si può ottenere qualcosa di grande”.