Doping, Nadal: “Sono pulito. Preso farmaci per il ginocchio”.

Il campione maiorchino si difende dopo che il sito di hacker russi Fancybear.net ha diffuso le liste degli archivi della Wada che dimostrano che Rafa ha assunto sostanze proibite per motivi terapeutici dietro autorizzazione. Intanto il presidente Atp Chris Kermode condanna gli hacker: "Nulla di illegale, stop alle pubblicazioni delle liste".

Rafael Nadal non ci sta. A poche ore di distanza dalla notizia che il suo nome è stato pubblicato dagli hacker russi Fancy Bearsnella lista Wada che elenca gli sportivi che hanno assunto sostanze vietate per motivi terapeutici, il vincitore di 14 Slam ci tiene a difendersi. E precisa che sì, ha assunto il betametasone e il tetracosactide, e nel 2009 e nel 2012, ma solo per guarire più in fretta dai problemi al ginocchio in momenti molto difficili per la sua carriera. Nadal ha fatto una richiesta legittima a Adams l’organo gestionale della Wada, che gli ha permesso di assumere i farmaci in modo perfettamente legale. In ogni caso, secondo lo spagnolo, le sostanze non hanno in alcun modo migliorato le sue performance.

NULLA DA NASCONDERE –  “Non ho mai preso niente che potesse migliorare il mio rendimento sportivo”, ha precisato Nadal durante un incontro organizzato da Banco Sabadell. “Ho preso questi farmaci solo perché i medici credevano che fosse la cosa migliore per il mio ginocchio. Così abbiamo mandato una lettera con una richiesta all’ITF, che l’ha consegnata alla Wada, com’è la prassi. Il medico della Wada ha esaminato la richiesta e ha dato l’autorizzazione”. Nulla di illegale o di poco corretto. “Io sono il primo ad essere pulito. Sono convinto che lo sport non deve essere soltanto pulito, ma deve anche dare l’impressione di esserlo, senza alcun dubbio. Noi sportivi siamo degli esempi per molti ragazzi e dobbiamo essere quindi modelli positivi, non negativi e sui quali si possono nutrire dei dubbi”.

“TEST ANTIDOPING PUBBLICI” – Nadal si è sempre espresso con durezza nei confronti degli sportivi positivi al doping (nonostante le molte illazioni, sostenute senza mai alcuna prova, da parte dei detrattori). Qualche giorno fa aveva dichiarato, lapidario: “Chi si dopa non merita di far parte del mondo sportivo”. E in generale ha condannato senza mezze misure la poca trasparenza, ribadendo più volte che per lui i risultati dei test anti-doping dovrebbero essere pubblici: “Tutti gli atleti dovrebbero comunicare il risultato dei controllo due settimane dopo essere stati eseguiti. Sarebbe la cosa migliore per gli sportivi, gli spettatori e i media di comunicazione. Così non ci sarebbero più problemi. Sarebbe un bel passo in avanti per lo sport verso la completa trasparenza: io lo sostengo da anni”.

“LA SPAGNA PUO’ VINCERE NEL 2017 IN DAVIS” – Nadal ha anche parlato del recente successo dell’incontro di play-off Spagna contro l’India in Coppa Davis (3-0), che ha permesso al team iberico di risalire nel World Group I. Nadal, che ha partecipato da protagonista, è convinto che nel 2017 il suo team sarà uno dei maggiori candidati a vincere l’Insalatiera: “Credo che avremo ottime possibilità di vincere la Coppa Davis, dopo un digiuno di qualche anno. Certo, siamo meno competitivi rispetto a tempo fa: contro l’India il più giovane ero io, che ho 30 anni. Però abbiamo una squadra composta da tanti giocatori”. Nadal ha espresso il suo desiderio di prendere parte alle prossime sfide di Davis: “Sempre se verrò convocato!”, aggiunge ridendo.

“IL POLSO VA MOLTO MEGLIO” – Nadal ha poi parlato del suo futuro nel circuito professionistico: “Non so quando smetterò. Non ho ancora pensato al momento giusto, ma quando arriverà me ne renderò conto. Fino a quando il fisico me lo permetterà e sarò motivato, continuerò a giocare. La mia passione c’è sempre in quello che faccio giorno dopo giorno: prima di tutto io sono un appassionato di sport, come giocatore ma anche come spettatore”. Sul polso: “Mi fa ancora un po’ male, ma molto meno, e il fastidio sta diminuendo sempre di più. Sono contento del mio recupero”. Rafa ha infine parlato della nuova generazione di tennisti spagnoli, che fatica a diventare competitiva: “Il più giovane è Pablo Carreno Busta, che ha 26 anni: non è vecchio, ma nemmeno giovane. Negli ultimi 25 anni abbiamo avuto tanti grandi campioni, ora le cose vanno un po’ peggio, ma i giovani di talento ci sono e possono fare bene. Dipenderà tutto dalla loro voglia di migliorare e di impegnarsi giorno dopo giorno”.

LA CONDANNA DI KERMODE – Nelle stesse ore anche Chris Kermode, presidente esecutivo dell’Atp, ha fortemente criticato le pubblicazioni delle liste da parte di Fancy Bears, con i nomi di illustri tennisti come appunto Rafael Nadal, ma anche le sorelle Williams, Petra Kvitova e Laura Siegemund. In un comunicato ha scritto: “L’ATP condanna fortemente la pubblicazione di ogni informazione medica privata che mette in dubbio ingiustamente l’integrità dei giocatori. Tutte le esenzioni sono approvate dalla WADA secondo il programma tennis antidoping. Questa è una violazione della privacy e nessuna regola è stata violata. L’ATP si impegna ad assicurare uno sport pulito per i nostri giocatori, gli appassionati e i tornei.”

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