Fabio Gorietti: “Quinzi? Stiamo lavorando per un tennis di qualità superiore”

Il direttore tecnico della Tennis Training School Fabio Gorietti, ci parla dei suoi allievi più importanti e di come i risultati ottenuti siano frutto di un importante lavoro di condivisione con staff e giocatori
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E’uno dei coach italiani di maggiore caratura, frutto di risultati importanti arrivati grazie ad un lavoro condiviso con il suo staff sempre più attento dal punto di vista professionale a cambiamenti e soluzioni in un mondo in continua evoluzione.

Stiamo parlando di Fabio Gorietti direttore tecnico della Tennis Training School di Foligno e coach, insieme al suo team, di una nutrita schiera di pro.

Thomas Fabbiano, da qualche mese è stabilmente intorno alla 70esima posizione del ranking,  Stefano Travaglia nell’ultimo periodo ha ritoccato di una settantina di posizioni il proprio best ranking, fino ad arrivare a Gianluigi Quinzi, Laurynas Grigelis, e tanti altri.

“In primis – spiega l’allenatore umbro – c’è stato un grande lavoro di equipe, una formula che ha portato ad ottimi risultati. Lavoro di equipe non significa solamente che esiste armonia tra tecnici, preparatori atletici, organizzazione, ma rappresenta una condivisione di metodo e di sistema”.

Armonia, dunque che sta premiando i singoli giocatori per  il lavoro svolto nell’accademia umbra “c’è chi ha già raccolto i risultati in campo e chi li deve ancora raccogliere ma sta facendo un lavoro finalizzato, c’è, cioè, una costruzione che li porterà ai propri obiettivi”.

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Grazie ad un lavoro di staff costituito anche da un confronto regolare tra tutti i tecnici. “Andiamo ad analizzare ciò che è stato fatto durante l’ultimo periodo e mettiamo le basi per il mese successivo, mettendo sempre in conto che c’è un obiettivo a lungo termine ed è ciò che detta le condizioni, la “scaletta” del lavoro quotidiano. Questo significa avere bene in mente che il progetto non deve mai venire meno, e ciò ci consente di mantenere il percorso lungo un binario, senza andare fuori strada”.

Ed i singoli? A cominciare da Fabbiano che sta vivendo la sua migliore stagione ed è impegnato in questi giorni nell’Atp 250 di Mosca.

“Thomas ha fatto una buonissima stagione e ora si misura in tornei importanti, difficili, di alta qualità e la sua programmazione sarà necessariamente diversa rispetto agli anni passati, perché è anche la classifica a dettare la programmazione. Quest’anno dovrà essere bravo, e noi a supportarlo, nell’affrontare la stagione su diverse superfici, senza tralasciare il fatto che Tommy ha delle qualità che si esprimono meglio in superfici di determinate situazioni”.

Passando a Travaglia, Il 25enne talento di Ascoli Piceno si è messo alle spalle i problemi fisici che lo hanno frenato nelle ultime due stagioni ed è tornato ad esprimersi a livelli importanti.

“Stefano si è rivelato un giocatore abbastanza competitivo su tutti i fronti, siamo rimasti piacevolmente sorpresi ad esempio a Wimbledon, su una superficie in cui non aveva mai giocato. Si è dimostrato un giocatore che ha qualità per potersi esprimere ad alti livello su tutte le superfici  e questo è un gran vantaggio perché non avrà una programmazione vincolata ma potrà scegliere le condizioni che più preferisce , ma anche giocare ad alto livelli in contesti che fino all’anno scorso gli sembravano delle novità”.

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Infine uno sguardo ai Next Gen di casa Tennis Training Gianluigi Quinzi e Riccardo Balzerani

“Gianluigi è in una fase di trasformazione su tutti gli aspetti, tecnico-tattico fisico e mentale, questo perché è stato troppo precocemente specializzato, cosa che gli aveva un po’ chiuso le sue possibilità, i suoi campi d’azione. Ora abbiamo cercato di ampliarli in modo che riesca ad esprimere un tennis di qualità superiore. Ha delle grandi qualità che magari prima non venivano fuori perché era chiuso in degli schemi tecnico-tattici molto consolidati che lo avevano portato a buoni risultati ma che ad un certo punto diventavano delle gabbie.

Gianluigi si è molto lasciato guidare, si è fidato di me e del mio staff anche in virtù del fatto di ciò che Thomas Fabbiano e Stefano Travaglia hanno raggiunto negli ultimi tempi grazie al lavoro svolto.Con tutti i giocatori  , c’è un coinvolgimento continuo del programma che portiamo avanti. Non devono meccanicamente eseguire, ma devono essere coscienti di quello che fanno e del perché lo fanno. I giocatori sono i primi a ricercare il miglioramento, si mettono in gioco, danno dei feedback, hanno capito perfettamente l’obiettivo, dove si vuole arrivare e qual è il percorso”.

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Riccardo Balzerani, 600 posizioni guadagnate nell’ultimo anno, sta stabilmente affrontando il circuito Futures, con qualche confortante apparizione nei Challenger italiani.

“Riccardo sta facendo un buon percorso di crescita. E’ un ragazzo che ha delle grandi qualità, ha alle spalle una costruzione solida, e, come tutti i giovani, ancora si deve ordinare. Ha dei momenti di gioco di alto livello ma ha anche dei momenti in cui gli manca la solidità del giocatore di alto livello. Ma questo è un percorso di maturità, deve crescere, deve ordinare il suo gioco senza cadere nell’errore di ridurlo in qualcosa di ben definito. Più qualità un giocatore possiede più ordine occorre, affinché alla fine si raggiunga l’armonia e la bellezza”.

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