Il 2013 fu un anno molto particolare per Roger Federer. Lo svizzero affrontò una delle peggiori stagioni della sua carriera fornendo prestazioni molto deludenti e compiendo scelte di programmazione discutibili, come giocare sulla terra di Amburgo e Gstaad subito dopo Wimbledon.
In un intervista concessa a Baseline, l’incordatore ufficiale ATP Stephane Chrzanovski, che ha lavorato per Technifibre per ben 15 anni, ha raccontato di aver avuto il privilegio di condividere qualche momento da solo con il campione elvetico a Gstaad.
In quel periodo l’ex numero uno stava giocando con una racchetta Wilson non ufficiale, completamente nera, otto pollici più grande della sua ultima, nel tentativo di uscire dalla crisi di gioco che lo attanagliava da qualche mese. Proprio per questo Federer aveva chiesto a Chrzanovski di incordarla in totale privacy, lontano dagli occhi del pubblico e dall’area commerciale dove di solito hanno luogo queste procedure.
Roger Federer in azione a Gstaad nel 2013
Queste le parole del fortunato incordatore: “Non voleva che nessuno vedesse la sua racchetta o le corde, quindi siamo dovuti andare in un’altra stanza, praticamente al buio, accessibile soltanto agli incordatori. Il servizio corde era nella zona commerciale dedicata ai tifosi, quindi abbiamo dovuto spostarci. Mentre stavo incordando la racchetta, Federer è entrato nella stanza e abbiamo iniziato a parlare di qualunque cosa, non solo di tennis ma anche di famiglia e vita in generale. Solo noi in una stanza buia prima della sua partita. Sono diventato nervoso verso la fine, stavo iniziando a sudare perché Federer si stava preparando”.
Nonostante l’ottimo lavoro fatto da Chrzanovski, Federer finì per perdere la sua partita d’esordio con Daniel Brands. Un giorno incredibile per lo svizzero, che fornì una delle peggiori prestazioni della sua carriera, ma un giorno sicuramente indimenticabile per l’incordatore Stephane Chrzanovski.
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