L’unico rimpianto nella carriera di David Ferrer? Non aver battuto Federer

Il tennista spagnolo, che un paio di mesi fa ha messo fine alla sua carriera nella Caja Magica di Madrid, si è confidato al quotidiano "La Razòn" ed ha parlato del suo ritiro, della finale degli Us Open vinta dal suo amico Rafa Nadal, e della soddisfazione che non è stato capace di togliersi nell'arco dei suoi anni da professionista.

David Ferrer da sempre è stato definito come il più forte, il primo dei normali appena dietro i tre mostri sacri che corrispondono ai nomi di Federer, Nadal e Djokovic. Il tennista spagnolo ha infatti raggiunto la terza posizione del ranking mondiale, ha preso parte per ben sette anni al Master di fine anno ed ha sempre occupato le piazze di vertice del tennis mondiale.

Ferrer, che si è ritirato durante il torneo di Madrid, uscendo al secondo turno per mano di Sascha Zverev in una Caja Magica che ha tributato al lottatore iberico il giusto tributo per la sua straordinaria carriera, è stato intervistato dal giornale spagnolo “La Razòn”. 

Ovviamente non sono mancate le domande riguardanti il suo ritiro e ciò di cui si occupa attualmente, alle quali “Ferru” ha risposto: “Per essere sinceri, è stato tutto molto veloce. All’inizio è un po’ strano perchè non sai bene cosa fare; poi però, avere una famiglia, un’accademia ed arrivare saturo alla fine della carriera, mi ha aiutato a riposare. La verità è che sono molto contento della decisione che ho preso, ci stavo pensando dall’anno scorso.

Ero consapevole di poter vincere partite importanti, non a caso ho sconfitto giocatori del calibro di Zverev e Bautista Agut. Ciononostante sapevo anche di non poter mantenere il livello che volevo, di star vicino alla Top 10. Non avevo il fisico: avrei potuto giocare bene uno o due match, ma alla lunga avrei faticato. Il mio ritiro nella Caja Magica è stato meglio di quanto io potessi sognare. Ovviamente non ho dormito quel giorno, è stato strano sapere che non avrei più giocato neppure un singolo punto nel circuito professionistico.

Ferrer ha poi rivelato quello che è stato il rimpianto che lo ha accompagnato durante tutta la sua carriera: “L’unico neo della mia carriera è stato non aver mai battuto Roger Federer in un match ufficiale. Ci ho provato in tutti i modi ma purtroppo non ci sono riuscito. Proverò a farlo nel circuito leggende, anche se già so che non sarà la stessa cosa.

Infine, Ferrer ha parlato della finale degli Us Open, recentemente portata a casa dal suo connazionale, nonchè grande amico Rafa Nadal: “Ho visto i primi due set, poi mi sono addormentato prima di svegliarmi per vedere il quinto. E’ stato un match spettacolare, pieno di emozioni; è stato entusiasmante vedere come ha reagito Nadal dopo aver perso terzo e quarto set. Credo che Rafa sapesse dell’estrema importanza di questa sfida per avvicinarsi a Federer nel numero di slam vinti.

Medvedev mi è piaciuto molto, ha giocato in maniera molto aggressiva, affrontando molto bene la sua prima finale slam. Sono davvero felice per Rafa e per la sua famiglia, orgoglioso che sia spagnolo e di aver convissuto tutti questi anni con lui. E’ davvero un orgoglio per tutti.

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