Match for Africa: “Roger non ha mai avuto dubbi su chi dovesse esser il suo avversario”

Città del Capo, 52 mila spettatori, 3 milioni e mezzo di dollari raccolti, per quello che è definito da molti l’evento tennistico del secolo che ha visto come protagonisti Roger Federer e Rafael Nadal.

Tony Godsick, agente dello svizzero in un’intervista concessa a Tennis.com, parla dei retroscena organizzativi.

“Roger aveva sempre voluto giocare in Sudafrica, paese di nascita di sua madre, negli anni avevamo già organizzato eventi simili a Madrid, Seattle, Zurigo e San Josè. La fondazione, in Sudafrica, concentra il grosso della sua attività per cui era logico ogranizzareun avvenimento anche lì e Roger aveva sempre considerato Rafa come il suo avversario preferito.”

Godsick, da 15 anni al fianco dello svizzero, continua parlando delle motivazioni che spingono Federer a competere ancora alla soglia dei 40 anni.

“L’adrenalina che prova quando si esibisce negli stadi più prestigiosi in giro per il mondo è uno dei motivi che lo spinge a giocare ancora. Per quanto riguarda invece Match for Africa, disse che se avesse giocato nella nazione di sua madre lo avrebbe fatto con il suo rivale storico. La scelta dello stadio è stata dettata dal fatto che in Sudafrica non ci sono grandi arene indoor, per cui abbiamo virato sul calcio puntando a raggiungere 50mila spettatori.”

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