Intervistato dalla testata spagnola Libertad Digital il presidente del comitato olimpico spagnolo, Alejandro Blanco, ha parlato dello stato di salute dello sport spagnolo in vista dei prossimi giochi di Rio.
“La delegazione spagnola potrebbe essere una delle più numerose ai prossimi giochi di Rio”, afferma Blanco, “Ci stiamo muovendo su numeri simili a quelli di Pechino e Londra: tra 275 e 300 atleti. Parlare di medaglie, ora, sarebbe folle. Più della metà dei nostri atleti, comunque, ne ha già vinta una! Certo, sarà molto difficile battere il record di 13 medaglie d’oro conquistate alle olimpiadi di Barcellona del 1992.”
Immancabile la domanda su chi sarà il portabandiera della delegazione spagnola.
“Il portabandiera della Spagna dovrebbe essere Rafael Nadal“, dice Blanco. “Però dovranno deciderlo le federazioni. Penso che Rafa debba essere il portabandiera perché era stato già nominato a Londra 2012 dove, poi, non giocò per infortunio al ginocchio. Ha fatto molto per lo sport spagnolo e questo sarebbe un piccolo modo per ricompensarlo”.
Certo che con Rafa che annaspa, ancora invano, nel tentativo di risalire una china, sempre più, lontana questa designazione potrebbe avere un gusto di laurea ad honorem, piuttosto che al merito. Lo spagnolo di Manacor, oramai, in assenza cronica di risultati, eliminato ai primi turni anche dai recenti Australian Open e, sopratutto, incapace di produrre gioco sembra il fantasma di se stesso. Lo sbiadito ricordo del ragazzo che seppe piegare Roger Federer nella finale di Wimbledon.
Tuttavia, come ha ricordato Alejandro Blanco, non è il presidente del comitato olimpico a decidere il nome del portabandiera ma, sono le federazioni che si riuniscono e decidono, chi deve esserlo, in base ai meriti sportivi conseguiti nelle olimpiadi: ori, argenti e bronzi conquistati; migliori risultati conseguiti. Stando a questi parametri indicati, Nadal, dovrebbe essere superato dal velista Iker Martinez.
Incalza Blanco: “Se c’è uno sport che contraddistingue la Spagna nel mondo è senza ombra di dubbio il tennis nella persona di Rafa Nadal… Pochi atleti hanno brillato come Nadal. Il maiorchino è stato in grado, grazie alle sue imprese sportive, di rendere onore al nostro paese. Ed in questi tempi di crisi economica e politica”, ricorda Blanco. “Lo sport ed i suoi atleti più rappresentativi giocano un ruolo molto importante per la gente”.
Nadal, intanto, da Buenos Aires – dove è atterrato alla ricerca del secondo titolo e del “gioco perduto” – con il solito sorriso che lo contraddistingue si è detto entusiasta della possibilità di essere il portabandiera spagnolo. Ricordandoci che bisogna vivere nel qui e nell’ora, senza guardare al passato, Nadal ha risposto così quando gli è stato chiesto sul suo forfait a Londra nel 2012: “Non ho mai avuto uno spirito di rivincita nella mia vita. Credo che lo spirito di rivincita sia qualcosa di negativo. E’ stato il forfait più duro perchè hai poche chance di giocare le Olimpiadi. Nel 2012 dovevo essere il portabandiera… Stare nel villaggio olimpico con gli altri atleti non ha prezzo, è un’esperienza unica ed indimenticabile.”
Naturalmente tutta la Spagna, e non soltanto Alejandro Blanco, invoca Nadal come portabandiera. A fine marzo potremo sapere se sarà Rafa a condurre i conquistadores spagnoli verso le verdi coste brasiliane.
Ieri intanto il campione di Manacor ha incontrato il presidente dell’argentina, Mauricio Macri, nella famosa “Casa Rosada” di Buenos Aires.
Primera foto oficial del presidente Macri con Rafa Nadal. pic.twitter.com/1rTo76hS20
— Bracesco (@Bracesco) February 10, 2016