Se c’è una superficie dove Novak Djokovic, pur vincendo, non ha mai dominato completamente è la terra rossa, da quasi tre lustri feudo del “king of clay” Rafael Nadal. Certo è che il serbo è stato l’unico tennista che ha provato a mettere in discussione il regno dell’iberico, aggiudicandosi negli anni tutti gli appuntamenti più importanti su terra. Nole ha vinto il Master 1000 di Monte Carlo nel 2013 (battendo in finale proprio il rivale di Manacor) e nel 2015; altrettanti i titoli a Madrid (2011, sconfiggendo sempre Nadal, e nel 2016), quattro invece agli Internazionali Bnl d’Italia (2008, 2011, 2014 e 2015). Nel 2016 arriva, infine, l’agognata vittoria dell’ultimo Slam che mancava nella sua ricchissima bacheca, il Roland Garros, dove batte nell’ultimo atto il britannico Andy Murray, nell’ultimo set.
In questo 2019 Djokovic ha conquistato il titolo agli Australian Open (settimo sigillo a Melbourne e 15esimo Major), ma poi ha deluso, soprattutto sul cemento americano a Indian Wells e Miami. Con un Nadal perseguitato da problemi fisici, il serbo potrebbe avere un’occasione di riscatto proprio sulla terra rossa, magari partendo proprio da Monte Carlo, in programma questa settimana. Testa di serie n. 1, il campione di Belgrado gode di un bye al primo turno e al secondo aspetta il vincente tra il tedesco Kohlschreiber (che gli ha inflitto una delle sconfitte più sorprendenti della stagione ai sedicesimi di Indian Wells) e il lucky loser giapponese Taro Daniel.
“Sono davvero felice di essere qui – ha dichiarato Djokovic, che ormai da anni ha la residenza nella capitale del Principato di Monaco -, non c’è posto più bello di questo per giocare a tennis. Ho qui la mia famiglia e il tempo è ottimo, non potrei chiedere di più. Sono carico, non credo affatto di essere in un periodo di crisi. Negli ultimi 12 mesi ho giocato il tennis più bello della mia vita. A Indian Wells ero un po’ arrugginito, è vero, ma a Miami ho giocato comunque bene”. Djokovic conosce bene i campi di Monte Carlo: “Senza dubbio la terra rossa è la superficie pià impegnativa a livello fisico e per quanto riguarda la costruzione del punto: bisogna essere molto pazienti e aspettarsi che la palla torni sempre indietro”. A Parigi il n. 1 del mondo ha l’occasione di vincere il suo quarto Slam di fila: “Sarebbe bellissimo, ma spero di arrivare in Francia con almeno un titolo vinto in bacheca”.
Immancabile il commento su Rafa Nadal, il vero campione da battere da qui fino a metà giugno: “Rafa è ovviamente il favorito, non solo qui, ma su ogni campo in terra rossa del mondo. Se lui sta bene è il numero uno indiscusso su questa superficie, non ci sono dubbi. Per questo quando ho vinto al Roland Garros, così come a Wimbledon quando ho battuto Federer, l’emozione è stata doppiamente speciale. A parte Rafa, la competizione è molto più aperta: Zverev ha fatto molto bene su questi campi, ma anche Dominic [Thiem], ovviamente, e Roger non è mai da sottovalutare”. Federer, che per alcuni anni ha deciso di saltare la stagione su terra, ha deciso di tornare, partendo dal Master 1000 di Madrid: “Per il nostro sport è un bene che giochi”, ha osservato Novak. “Se penso che Roger abbia possibilità di vincere il Roland Garros? Sono convinto di sì. Negli altri Slam penso abbia più chance, ma non dobbiamo dimenticare che lo ha già vinto in passato e un campione come lui è in grado di vincere qualsiasi torneo, dovunque”.
Altro protagonista di giornata, nella conferenza stampa pre-torneo a Monte Carlo, è stato il NextGen greco Stefanos Tsitsipas, semifinalista agli Australian Open 2019, che proprio un anno fa aveva fatto i primi risultati importanti sulla terra battuta: proprio qui a Monte Carlo aveva conquistato il suo primo match Atp sulla terra, battendo Denis Shapovalov, e nel torneo Atp 500 di Barcellona aveva conquistato la sua prima finale, dove è stato travolto dal tennista di casa Rafael Nadal. A Roma aveva raggiunto i sedicesimi e in Francia si era fermato al secondo turno, battuto da Dominic Thiem, poi finalista del torneo.
“Nelle ultime settimane mi sono allenato duramente per ritrovare feeling sulla terra – ha detto Tsitsipas, n. 8 del mondo. “So di avere ancora margini di miglioramento. Questa è la mia superficie preferita, sono cresciuto molto, mi muovo bene e ho piena fiducia nelle mie possibilità. Qui mi trovo meglio che in qualsiasi altra superficie e mi trovo davvero bene a Monte Carlo”. Stefanos ricorda un bel momento passato diversi anni fa proprio nel Principato: “Era il 2008, avevo solo 9 anni: Novak Djokovic dopo un allenamento mi concesse di fare una foto con lui. Non dimenticherò mai la prima volta in cui vidi Nole”, ha detto il greco, visibilmente commosso.
Tsitsipas ha poi ricordato il suo grande risultato a Melbourne, terminato però con una pessima sconfitta contro Nadal: “Devo ammettere che è stata una grande delusione. Quel giorno sentivo di giocare contro un avversario praticamente invincibile, mi sentivo davvero impotente. Sono rimasto molto sopreso quando, in finale, Nole è stato in grado di batterlo così facilmente. Giocare in cinque set, in uno Slam, è sempre molto complicato, ma cercherò di dare il massimo”. A Monte Carlo Tsitsipas, che gode di un bye al primo turno, affronterà il vincente tra il francese Chardy e il russo Kukushkin.