In questo 2015 tante sono state le opinioni espresse sul vistoso calo di rendimento di Nadal. Rafa ha ascoltato tutti, conscio di dover affrontare tante critiche. Ma le opinioni si rispettano e Rafael le rispetta tutte anche quelle che, talvolta, mancano di rispetto nei suoi confronti .
”Per molti anni ho sentito cose molto buone su di me, ora non è così, ma non c’è nessun problema. Io so chi sono , so quello che ho fatto e so quello che cerco di fare. Quando fai tutto quello che puoi, non sei tenuto a dare di più. Dico anche che, per quanto mi riguarda, tutte le opinioni sono valide . Vado per la mia strada e non mi importa se mi si butta giù. Alla fine sono opinioni e ognuno è libero di avere la propria. Tutti sono valide, ma si deve sempre avere rispetto. E a volte questo manca” .
Ma come può un campione di 14 Slam impattare tanti risultati così negativi?
“E una tragedia lo so , ma penso di essere sulla buona strada per tornare a giocare ad alto livello. Qual è il livello? Non lo so. Vincerò ancora uno Slam? Non lo so. Ma io ti dico, qualunque cosa accada, la cosa importante è essere soddisfatto di te stesso, e io lo sono “.
Toni Nadal , suo zio e mentore, è stato tirato in ballo tante volte come corresponsabile degli attuali scarsi risultati di Rafa . Ultimo ad intervenire sull’argomento è stato Carlos Moya. Il pensiero di Rafael in proposito è , però , chiaro:
“Mi vedo finire la mia carriera con Toni. Per quanto riguarda Carlos Moya, ho un grande rapporto di amicizia con lui e le sue opinioni per me sono importanti. Non so cosa accadrà in futuro. Ovviamente, le cose sono come sono e sono felice così. Oggi vado con quello che ho e credo in quello che ho “.
E’ stata paventata l’ipotesi che Rafa potesse essere aiutato da uno psicologo. L’idea a Rafa non sembra percorribile e ,se anche fosse , di certo non la renderebbe di pubblico dominio:
“Se andassi da uno psicologo questo farebbe parte della mia vita privata. Non ho mai parlato pubblicamente di cose personali, ho una vita pubblica che è quella sportiva ma le faccende personali sono mie. Cerco di mantenere la mia vita privata separata da tutto il resto e se capissi di aver bisogno di uno psicologo questo farebbe parte della mia vita privata, non lo renderei pubblico”.
Tornando al tennis e al suo futuro Rafa spiega che lui e zio Toni stanno cercando di fare cose nuove, diverse:
“Il piano di lavoro sta funzionando , siamo alla ricerca di cose che pensiamo ci aiuteranno a iniziare bene l’anno prossimo. Sono contento di come stiamo lavorando con il mio team e mi attendo dei buoni risultati. Non so se sarò al cento per cento in Australia, ma se così non fosse non finisce il mondo. Ma so che se continuo a lavorare in questo modo, la prossima stagione le cose potrebbero essere diverse. Io mentalmente e fisicamente mi sento molto meglio “.
E, infine, la grande domanda: vincerai un’ altro Slam?
“Se non ci riuscissi non sarebbe una disfatta, non dopo averne vinti 14. Se la mia carriera finisse oggi sarebbe stata una carriera che nemmeno nei miei sogni avrei potuto avere. Questo , però, non mi toglie la voglia di continuare a divertirmi col tennis ,come faccio ora”.