Road to Turin, le ATP Finals viste da vicino. Quarto passo: una chiacchierata con Marco Francalanci

Road To Turin racconta le tappe verso le ATP Finals viste con gli occhi di un torinese. L'intervista e il sopralluogo al Circolo della Stampa è il quarto passo di questo speciale viaggio

Marco Francalanci mi accoglie nella hall del Circolo della Stampa Sporting, di cui è vicepresidente, in una bellissima giornata di sole, tipicamente primaverile, di quelle che ti riconciliano con la vita. Mancano ancora sei mesi alle ATP Finals di novembre, eppure sembra di vederli già qui gli otto tennisti più forti del 2021, a passeggiare serenamente nel circolo che accoglierà i loro allenamenti e custodirà i loro momenti di relax. 

Ci dirigiamo subito al campo centrale, mentre la terra rossa dei campi intorno a noi riflette la luce di un primo pomeriggio marziano. “Era da anni che avremmo voluto ristrutturarlo, ma mancavano i fondi. Grazie alle ATP Finals abbiamo ricevuto un contributo di 250 mila euro da parte della Fondazione CRT e uno di 500 mila euro della Fondazione San Paolo.” 

Lo stadio, che negli Anni Sessanta ha ospitato una edizione degli Internazionali d’Italia e la Coppa Davis, adesso è un cantiere, ma basta dare uno sguardo alle foto di repertorio che arredano il circolo per essere pervasi dal fascino del tennis di quell’epoca. 

Le ATP Finals sono un’occasione di rilancio importante per tutta la nostra città e la ristrutturazione del nostro campo centrale ne è una prova: lo stadio, infatti, sarà messo a disposizione del Comune come centro polifunzionale nel quale sarà possibile assistere non solo ad eventi sportivi, ma anche ad eventi culturali e spettacoli teatrali.” 

E non risulta un esercizio di fantasia complicato immaginare lo stadio nuovamente vestito a festa, con il suo abito migliore, mentre riecheggiano le note di un opera di Verdi o le voci di una tragedia di Eschilo: non so se per il potere della suggestione o per la sua particolare conformazione, ma l’impressione è davvero quella di essere seduti sui gradini di pietra del teatro greco di Siracusa. Solo che siamo a Torino e all’orizzonte non si scorge il mare ma una collina verdissima. 

L’inaugurazione del nuovo campo centrale è prevista per la prima settimana di settembre. “Ci sarà un incontro esibizione tra due dei migliori tennisti italiani, non diamo ancora per certi i nomi, perchè in quel periodo c’è l’atto finale degli US Open.” mi dice sorridendo Marco. Ma è un sorriso che solo qualche anno fa non avremmo nemmeno potuto sognarci di abbozzare, perché vedere uno tra Berrettini, Sinner o Sonego in semifinale a Flushing Meadows oggi non è un gioco d’azzardo, semmai è un ammiccare alla speranza di qualcosa di grandioso ma possibile (vedi Berrettini nel 2019).

L’esibizione sarà il primo di una serie di eventi di avvicinamento alle ATP Finals. Sono infatti già previste due mostre, una che verrà ospitata a Palazzo Madama da ottobre a febbraio sul tennis nell’arte, e una, dal titolo Sports, in programma da fine settembre presso Camera, il Centro Italiano per la Fotografia di via delle Rosine, in cui saranno esposti gli splendidi scatti realizzati da Martin Parr, fotografo Magnum, durante svariati incontri di tennis. 

Durante il periodo del torneo il circolo sarà off limits per tutti, compresi i soci. Ed è di poche settimane fa la notizia che la Coppa Davis sarà ospitata in parte a Torino: “sicuramente il nostro circolo sarà coinvolto, non sappiamo ancora molto sulle modalità, ma ci aspetta un novembre intenso”. Nel frattempo i lavori di ristrutturazione della club house stanno per iniziare e coinvolgeranno l’area relax, gli spogliatoi e il ristorante, ma i soci potranno continuare a frequentare il circolo fino a novembre, ovvero fino a quando Djokovic&Co varcheranno l’ingresso di corso Agnelli per scaldare i motori in vista delle Finals. 

Passiamo davanti al campo di recente intitolato a Sonego, che proprio nel circolo ha iniziato a colpire le prime palline con Gipo Arbino e che da poco è tornato ad allenarsi nuovamente qui. “Sarebbe meraviglioso vedere Lorenzo qui nei prossimi cinque anni, lui è un ragazzo che migliora giorno dopo giorno e con una determinazione fuori dal comune: perchè precluderci questo sogno? 

Ci incamminiamo verso i campi coperti, che ospiteranno gli allenamenti. I tre campi in terra rossa adesso presenti lasceranno il posto a due nuovi campi realizzati con superficie veloce, la stessa del campo di gara, e saranno orientati parallelamente a corso Agnelli, da cui si avrà accesso ad una tribuna per circa duecento persone. Sarà possibile assistere agli allenamenti, anche se non sono ancora state concordate con l’ATP le modalità di accesso.” Da qui i tennisti potranno dirigersi autonomamente (con delle macchine elettriche) direttamente al PalaAlpitour, sede del torneo, approfittando della chiusura di via Filadelfia, la sola che la separa dal circolo, a comporre un immaginario red carpet ma al riparo da occhi indiscreti e affamati di tennis. 

Ci raggiunge anche Fabio Colangelo, direttore tecnico del Circolo nonché allenatore di Federico Gaio. “Abbiamo l’ambizione di replicare quello che Gipo ha fatto con Lorenzo, non sarà facile, ma ragazzi promettenti ne abbiamo, staremo a vedere”. A proposito di Lorenzo, potremo vederlo a Torino nei prossimo 5 anni? “Ha un mentalità incredibile e oltretutto ha dimostrato di essere competitivo sulla terra, sull’erba e sul veloce: perchè no, non mi sento di escluderlo. 

Una battuta conclusiva ci vede fare previsioni campanilistiche su chi dei nostri potrà essere a Torino già quest’anno. Io dico Sinner, lui Berrettini. “Ha dalla sua parte un ranking migliore che lo mette al riparo dalle incontrare i top fino ai quarti”. Good point, mi ha convinto. Alla fine arriviamo al compromesso che almeno uno dei due lo vedremo. Tirate fuori amuleti e cornetti. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Potrebbero interessarti...