A Dubai ieri Sara Errani ha vendicato la sua ex partner di doppio Roberta Vinci battendo la Shvedova, che il giorno prima aveva sconfitto al terzo set una Roberta Vinci visibilmente stanca, all’indomani della vittoria di San Pietroburgo.
Sara viene da un periodo un pò difficile: eliminata subito agli Australian Open, due prestazioni opache in Fed Cup, avvio difficile anche al primo turno Dubai, dove era sotto 5-1 all’esordio con la Zheng, per poi rimontare e vincere 7-5 6-3.
Qualche giorno fa Sara aveva rilasciato un’intervista ai microfoni di TennisTopic, in cui aveva parlato della sua condizione, lamentandosi della scarsa considerazione goduta in Italia.
Hai più meriti delle altre per essere in alto grazie al tuo stile di gioco che compensa la tua scarsa potenza? Come succede a Carla Suarez, per esempio?
Non penso a questo. Non so se se ho più o meno meriti delle altre, voglio solo concentrarmi in quel che faccio. Sicuramente per il tennis che ho, qualche merito per essere lì in alto ce l’ho ma non sono io a dirlo. Ognuna ha un modo di giocare e le altre giocatrici hanno meriti per stare in alto grazie ad altre caratteristiche.
Qual è la tua principale virtù?
La mia principale virtù è saper soffrire in quante più condizioni possibili.
Il tuo peggior difetto?
Dubitare abbastanza di me e avere poca fiducia in alcuni momenti.
Qual è la tua attuale situazione?
E’ chiaro che è un anno duro. Il 2015 è stata una stagione difficile per me. Il tennis è uno sport che cambia molto. Ho avuto momenti di molta fiducia, come il 2012 e 2013. Le cose mi andavano molto bene ed ero tranquilla in campo. Ci sono altre occasioni in cui non hai questa fiducia e tutto è più difficile. Quale soluzione mi rimane? Soffrire. Voglio soffrire e voglio farlo il meglio possibile sapendo che non sono nelle mie migliori condizioni.
Il tuo servizio non è il suo miglior colpo, ma nonostante ciò hai saputo adattarti.
Questa è la conseguenza del servizio. Devo servire quando sono in gara, come le altre. Alla fine se guardiamo le statistiche sono una delle migliori ribattitrici del circuito, se non la migliore. Questo è perchè per competere necessito qualcosa per compensare il servizio. Ora l’ho cambiato un po’. Nell’ultimo anno e mezzo ho iniziato a servire davanti per problemi al braccio e giusto prima di venire a Dubai lo abbiamo modificato, tornando a fare il movimento intero. Bisogna vedere come risponde il braccio. E’ chiaro che ho dei limiti per problemi al braccio e mi fa male molte volte, ma vedremo se così funziona.”
Sara si è dichiarata orgogliosa dei risultati ottenuti sia in singolare che in doppio, anche se al momento non lo gioca con la frequenza di prima. Trasferitasi a Valencia da qualche tempo la romagnola racconta di come il rapporto con le persone sia ottimo e proprio in questo frangente lancia una stoccata ai suoi connazionali:”Mi piace la gente, molto disponibile e non così critica. Mi hanno sempre trattato molto bene e hanno apprezzato il mio gioco. In Italia non è così, sono più critici perchè preferiscono un altro stile di gioco, uno che non ti faccia soffrire tanto. In Spagna hanno dato valore al mio modo di soffrire, per come sto in campo, nonostante non abbia un gioco spettacolare. Danno valore per cosa faccio in campo e per i risultati che ho avuto col mio stile di gioco. In Italia mi è mancato un po’ questo, non è stato sempre così.”
La Spagna ha una grande tradizione di campioni e l’Italia, con un canale interamente dedicato al tennis (SupertTennis), non ha nemmeno la metà dei giocatori iberici.
E’ un investimento della federazione con il canale di tennis e con i giornali per far si che il tennis sia importante. Al di là dei risultati, è anche per questo. Se la pubblicità è tanta, la gente lo conosce di più. La conseguenza è evidente: il tennis cresce come sport dentro il Paese.
Il doping e le combine di partite sono due grandi problemi attuali del tennis. Come si può risolverli?
Bisogna essere più duri con questo. Se prendi qualcuno, fuori. Non so una soluzione concreta, l’unica che vedo è questa. Ambe le cose sono molto negative per lo sport. Bisognerebbe pensare e studiare come porre fine a questo al 100%. Bisogna essere molto rigorosi. I controlli antidoping, per esempio. Le persone si lamentano che sono troppi, ma sono d’accordo col fatto di averne tanti. E’ chiaro che il fatto di essere disponibile un’ora ogni giorno non è facile. Alcuni si lamentano della privacy, ma è così. Rappresentiamo uno sport che vuole essere più pulito possibile e la miglior soluzione è far fuori in maniera categorica.
Queste la parole di Sara, personalmente credo che abbia fatto bene a togliersi un sassolino dalla scarpa, purtroppo in Italia è sport nazionale denigrare chi ci rappresenta per poi andar a cercare talenti esterni.
La critica che le viene mossa più spesso è che con quel servizio non è degna di esser nel circuito maggiore, ma è innegabile che Sarita sia una gran lottatrice, e se il servizio non è di certo il suo colpo migliore, gli altri son decisamente buoni, la palla corta è una delle migliori del circuito, ed è decisamente a suo agio nei pressi della rete visto i suoi trascorsi nel doppio. Come su sua stessa ammissione non avrà le doti tecniche di altre sue colleghe ma tante di loro non hanno la metà della sua grinta, e bisognerebbe ricordarsene un pò più spesso.
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Dai Sara vai che sei grandeeee
Non ti curar di loro….
Sei grande!
Sara sei solo un esempio..
Grandissima
Forse perché ormai parli solo di Spagna, Spagna e Spagna?
E cmq non condivido