Che fine hanno fatto i tornei ITF femminili in Italia?

Il tennis italiano sta vivendo nuovi splendori ma scalare la classifica per le nuove leve è davvero difficile visti i pochi tornei ITF presenti sul territorio

Il tennis italiano sta vivendo un momento splendido, con alcuni ragazzi che stanno facendo sognare i tifosi dopo anni in cui erano sempre i soliti noti a portare a casa qualche risultato di spicco.

Trascinati da Berrettini, Musetti, Sinner, Sonego, senza dimenticare i sempreverdi Fognini e Seppi, il tennis azzurro sogna in grande con un appuntamento importante come le ATP Finals che si disputeranno a Torino.

Sul fronte femminile, dopo anni di trionfi con Errani, Pennetta, Schiavone, Vinci qualche nome nuovo sta cercando di ritagliarsi uno spazio nel tennis che conta con Elisabetta Cocciaretto e Jasmine Paolini che si sono già affacciate sui palcoscenici più importanti, seguite da tante ragazze giovani che cercano di scalare la classifica.

Per salire la classifica si parte ovviamente dal basso, per cui questi giovani talenti frequentano il circuito ITF e da una semplice ricerca scopriamo che quest’anno non è in programma nessun torneo in Italia, il che obbliga le atlete a doversi per forza spostare, quindi un impegno economico importante.

Facciamo un passo indietro, dal sito ITF andiamo a vedere il calendario 2020, ovviamente poi stravolto dall’emergenza COVID, per farci un’idea della distribuzione dei tornei.

In Italia erano in programma 5 tornei da 15000 dollari, 13 da 25000 e 2 da 60000.

Restando vicino a noi possiamo trovare in Francia 8 tornei 15K, 9 da 25K, 9 da 60K, 3 da 80K e 1 da 100K; in Germania 1 torneo 15K, 9 da 25K, 2 da 60K, e 1 da 100K, in Spagna 11 tornei 15K, 7 da 25K, 1 da 60K e 2 da 80K.

La concentrazione maggiore di tornei però la troviamo divisa tra Egitto, Tunisia e Turchia, nel primo caso ben 24 tornei da 15K, 3 da 25K e 3 da 60K, in Tunisia invece ben 44 tornei da 15K e 1 torneo 25K, in Turchia infine 24 tornei 15K e 3 da 25K.

Ultima nazione che prendiamo in analisi è la Grecia  con 13 tornei da 15K.

Abbiamo già detto che la pandemia ha stravolto tutti, parecchi di questi tornei sono stati cancellati, alcuni fortunatamente solamente posticipati, ora che si sta cercando di tornare alla normalità colpisce il fatto che per la stagione 2021 in Italia attualmente non è in programma nessun torneo.

Francia ha in programma 3 tornei 15k, 4 da 25K, 4 da 60K e 1 da 80K  mentre la Germania 1 torneo da 15K, 5 tornei 25K e 2 da 60K, Spagna 6 tornei 15K, 4 da 25K, 2 da 60K e 1 80K.

Egitto ha in programma 18 tornei 15K, la Turchia 22 e la Tunisia  17.

Curiosando un po’ in rete scopriamo parecchi malumori delle tenniste azzurre che frequentano il circuito lamentando il fatto che i tornei 15K son frequentati da giocatrici che potrebbero giocare nei 25K e 60K per cui racimolare punti diventa davvero complicato.

A livello Challenger maschile qualche torneo in Italia viene organizzato e i giovanissimi possono ottenere qualche Wild Card e ottenere punti, per le ragazze non c’è possibilità e si lamenta anche una carente comunicazione dalla parte della federazione.

 

C’è un altro problema da non sottovalutare, il femminile ha delle limitazioni in base a Wild Card e numero tornei a cui si può partecipare; a seconda della fascia d’età le giocatrici hanno un numero massimo di tornei a cui poter partecipare e oltre i 18 anni hanno un numero massimo di Wild Card che possono ricevere, sia per quanto riguarda la fase qualificazione che accesso diretto al torneo (3-3).

E’ una differenza importante, perché un giovanissimo nel circuito maschile può ricevere diverse Wild Card e fare un salto importante in termini di classifica, per una ragazza il discorso non vale.

Prendendo anche in considerazione il lato economico, parlando con qualche addetto ai lavori volare in Egitto, Turchia o Tunisia comporta una spesa di circa 150€ al giorno con il rischio di rimanere via molte settimane e giocare pochi match perché il livello è alto.

Oltre alla questione “soggiorno” a pesare sulla gestione economica attualmente c’è anche il costo dei tamponi da sostenere sia per uscire che per tornare a casa che si aggira sui 200€ ogni volta.

Già che si parla di COVID, nella sfortunata eventualità che una giocatrice contragga l’infezione durante una trasferta, viene sistemata assieme all’allenatore in un Hotel COVID a proprie spese.

La soluzione quale potrebbe essere? Parlando con una persona interessata all’argomento la prima più ovvia un maggior numero di tornei in Italia e almeno l’ospitalità e il biglietto aereo garantito per i tornei 15K.

Altra opzione interessante che i primi 1000 tennisti/e del circuito dovrebbero esser considerati come professionisti e poter giocare a saldo zero la stagione ciò comporterebbe un enorme esborso di soldi da parte del circuito.

Attualmente non c’è questa possibilità e spesso succede che alcuni inciampano nella tentazione di “vendere”  gli incontri perché guadagnano di più facendo così.

ATP e WTA non hanno lo stesso potere economico, ovviamente il circuito maschile è più ricco e più seguito, in questo momento si adopera per sovvenzionare tornei anche a livello Challenger; il femminile che ha meno richiamo questo non riesce a farlo perché paga anche un deficit in termini di sponsor e ovviamente di visibilità escluse le big.

Il problema è evidente, in tanti attendono un segnale dalla federazione che al momento non sembra muoversi, almeno a quanto si evince dalle lamentele degli interessati.

Molte atlete sono scoraggiate e demotivate, ma allo stesso tempo sono costrette a mandar giù un boccone amaro consce del fatto che esporsi contro la federazione potrebbe penalizzarle.

Si sta spingendo tanto sulla diffusione del tennis in Italia programmare tornei anche di livello ITF potrebbe richiamare tanti appassionati ad avvicinarsi a questo sport e aver la possibilità anche di conoscere tanti nostri giovani nuovi talenti, sono personalmente convinto che l’appassionato di tennis li frequenterebbe anche se non vede il nome di un big in tabellone perché spesso è più entusiasmante scoprire un atleta di talento giovane che vedere il campione affermato.

 

 

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