La Pulce: Stakhovsky e la sua omofobia

“All’interno del circuito Atp non c’è nessun omosessuale. C’è un’atmosfera normale. In passato si è parlato di Gasquet, di Nadal … E Federer. Non posso mettere la mano sul fuoco per qualsiasi giocatore del tour o per tutti i giovani che stanno venendo su ora, ma in tutta la Top 100 sono sicuro che non c’è nessun giocatore gay”, queste sono le “illuminanti” dichiarazioni rilasciate dal tennista ucraino Sergiy Stakhovsky.

Sergiy, come se non bastasse, ha poi aggiunto: “Martina Navrátilová può pensarla diversamente, ma all’interno dell’Atp non ci sono gay, non ha nessuna idea di quello che succede nel circuito maschile. Nel circuito WTA invece secondo me la metà delle giocatrici sono lesbiche. Di sicuro non manderei mai mia figlia a giocare a tennis“.

Stakhovsky of Ukraine reacts after winning his match against Guez of France during the French Open tennis tournament at the Roland Garros stadium in Paris

Leggendo queste dichiarazioni ci sono immediatamente tornate in mente le parole di Albert Einstein: “Solo due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima”, ah quanto aveva ragione!

Detto ciò, passiamo alla nostra riflessione: caro Sergiy, prima di tutto vogliamo consigliarti la dote del silenzio, il parlare non è sempre necessario, soprattutto quando non si ha nulla d’intelligente da dire. Dopodiché vogliamo farti un illuminante rivelazione: l’orientamento sessuale non è una malattia, non ci si “contagia” stando a contatto con persone gay né frequentando ambienti “contaminati”, per cui qualora tua figlia volesse giocare a tennis non avere timore, lasciala libera di fare ciò che vuole.

Piuttosto, se vuoi tutelarla, evita certi discorsi in sua presenza, perché se l’essere gay non è contagioso, l’essere limitati, retrogradi e ottusi purtroppo lo è.

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