Adriano Panatta, il giudizio corrosivo su Kyrgios: “E’ un cretino totale”

Nel bene e nel male- seppure più spesso nel male, da diverso tempo a questa parte- Nick Kyrgios resta inevitabilmente un personaggio del mondo del tennis che non smette di essere protagonista, che non può lasciare indifferenti, che suscita reazioni molto diverse. Dalle scenate in campo, alle liti con giudici di sedia e con tifosi, fino alle polemiche e agli attacchi a tratti gretti e apparentemente immotivati verso i colleghi, come quelli ripetutamente rivolti a Novak Djokovic, il giovane australiano continua ad essere al centro dell’attenzione e dei riflettori, anche quando i risultati sembrano denunciare una battuta d’arresto nella sua ascesa nel circuito ATP. Il suo carattere incandescente, il contrasto tra il suo innegabile talento e un comportamento non sempre impeccabile, per usare un eufemismo, lo rendono, di fatto, una delle figure più controverse del mondo tennistico, come dimostrano i giudizi diametralmente opposti che tende a ricevere, tra complimenti e commenti positivi verso il suo potenziale e, invece, critiche feroci dall’altro lato.

Proprio in questi giorni, il tennista di Canberra ha offerto un altro dei suoi spettacoli anche alla Laver Cup, l’esibizione a squadre che si è tenuta a Ginevra e ha visto il trionfo dell’Europa sul resto del mondo, dove Nick si è messo in mostra con una splendida e combattuta partita con Roger Federer, ma anche con i suoi tipici numeri, come il piatto di maccheroni che si è mangiato mentre assisteva ad un altro incontro, o la bottiglia di birra che si è scolato durante una conferenza stampa. Nella giornata di ieri, tuttavia, è arrivato nei confronti di Kyrgios un commento estremamente negativo e corrosivo, che ha stroncato la leggerezza di questa settimana, da parte del tennista italiano più celebre e iconico, Adriano Panatta: un giocatore che, sicuramente, è stato a sua volta un personaggio, non privo di polemiche nel corso della sua carriera, ma che ha mosso all’australiano una critica molto dura, evidenziando come la sua carica energica e la sua sfrontatezza in campo non siano accompagnati, nella maggior parte delle occasioni, da risultati validi che facciano passare le controversie in secondo piano.

Ai microfoni di Rai Radio 2, infatti, nel corso della trasmissione ‘I lunatici del weekend’, il campione romano ha affermato: “Kyrgios è un cretino totale. Uno che gioca bene a tennis come lui ed è così cretino è davvero un peccato”. Come forse è inevitabile, di fronte all’atteggiamento spesso sopra le righe del giovane australiano, è venuto spontaneo, negli anni, un tentativo di confronto con un altro tennista che è stato oggetto, ai suoi tempi, di critica e biasimo per il proprio carattere e per la condotta in campo, soprattutto nei confronti dei giudici di sedia, ovvero il mitico John McEnroe. Tra il fenomeno statunitense e il giovane Nick, tuttavia, sussiste ancora una differenza cruciale, che, per quanto paradossale possa essere, giustifica e permette di dimenticare i difetti del primo e, invece, aggrava quelli del secondo: John, sul campo, è sempre stato capace di superare e perfino di sfruttare le proprie pecche caratteriali e la propria irascibilità, trasformandoli in una motivazione in più per ottenere risultati straordinari, e proprio questo è ciò che ancora manca a Kyrgios, e che, agli occhi della maggior parte dell’opinione pubblica e dei commentatori, rende le sue scenate non uno spettacolo divertente, ma solo capricci degni di riprovazione. Anche questo aspetto è stato sottolienato da Panatta nella sua intervista: “Lui non perde la testa, è proprio cretino. McEnroe invece è un grande paraculo, perché lui sfruttava la scena, faceva la scena di arrabbiarsi ma ne traeva sempre vantaggio”.

 Infine, il campione del Roland Garros del 1976 si è concentrato sul fenomeno dei social network: “Io mi chiedo perché una persona che fa politica debba comunicare con i social, sarebbe meglio che parlassero visto che stanno anche in televisione. Io non li uso tantissimo, ho un canale YouTube dove parlo di tennis. Questi, ad esempio, che stanno su Instagram che vogliono far sapere tutto quello che fanno, che mangiano la mattina, dove vanno. A parte i politici, ad esempio la Ferragni anche se si tratta di un business, chi se ne frega? Lei facesse quello che vuole, fortunatamente viviamo in un Paese libero, ma io non approvo. Perché devo fare sapere dove sono, dove vado e chi vedo? Mi sembrano tutti matti. Io non sono geloso che lei faccia i soldi, non mi è nemmeno antipatica anche perché non la conosco personalmente, lo trovo semplicemente un sistema allucinante. Poi lei almeno lo fa per i soldi, ma gli altri perché?”

 

 

Giacomo Marchetti

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