Adriano Panatta rileva lo Sporting Zambon: “Insegneremo un tennis che faccia divertire i bambini”

Insieme all'amico ed amministratore delegato di Generali Philippe Donnet, Panatta gestirà il circolo trevigiano. Un progetto ambizioso, per amanti del tennis di tutte le età.

A 69 anni Adriano Panatta torna a mettere il tennis al centro della propria vita. Sul Corriere, il fenomeno del tennis italiano ha parlato dell’idea di comprare insieme all’amico Philippe Donnet il Tc Zambon. Pignorato da banche creditrici e rimasto invenduto in quattro aste, il circolo è pronto a rinascere, perché ormai a Treviso Panatta è a suo agio. Stabilitosi vicino alla sua compagna, è pronto ad una nuova avventura. Allo Zambon si potrà passare l’intera giornata, tra ristorante, piscina e club house. Un po’ come al Tc Parioli in cui Ascenzietto, come lo chiamavano, è cresciuto. E proprio come allora, l’obiettivo è quello di insegnare un tennis classico, non esasperato come quello di oggi.

LA VITA TREVIGIANA“Di Treviso mi piace tutto.”, dice Panatta, “Ho trovato una dimensione di normalità e la mia vita è tranquilla”. Tra quel tutto, di Treviso, c’è anche la sua compagna Anna Bonamigo, avvocatessa, “donna bella, dolce ed intelligente”. Roma rimane parte di lui, ma lontano da quel caos ora fa la spesa al mercato con calma. Si va a piedi anche al cinema, o in piazza con la bici. Ma in una vita che gli ha restituito qualcosa che probabilmente mancava, il campione del Roland Garros 1976 aveva bisogno di un ulteriore stimolo. E l’opportunità è arrivata, proprio da una sua iniziativa, perché, dice: “Basta andare avanti e indietro per l’Italia, l’anno prossimo avrò 70 anni”. Tanti anni fa, in quel circolo di via Medaglie d’Oro, Panatta ricorda di averci giocato. Ed è tempo di dargli nuova vita, ed insieme animare anche Treviso grazie alla immortale passione per il tennis. Mostra orgoglio e forse un pizzico di nostalgia: “Ho in mente il modo di vivere il club dei miei tempi, dal Tc Parioli al Circolo Canottieri Aniene. Non sarà un circolo mordi e fuggi, ma all’antica. Soci adulti, nonni e bambini: chi vuole potrà restare tutto il giorno, anche le donne avranno un settore dedicato”.

 

Panatta e la sua compagna Anna Bonamigo

 

IL NUOVO TC ZAMBON – Dal tennis non è riuscito a stare lontano Panatta, che ora vuole ristrutturare lo Sporting Zambon, che, come detto, ha passato infiniti problemi. A Parigi ne ha parlato con l’amico Donnet, che i conti, di sicuro, li fa meglio di lui. La srl porta le loro iniziali, la A&P International, e l’investimento per la riqualificazione è serio. Un controvalore sottoscritto di 550mila euro e un budget totale di circa 2,5 milioni. Le previsioni più ottimistiche parlano dell’apertura intorno all’ottobre del 2020, anche se la fase burocratica è ancora in corso: “Col sindaco di Treviso abbiamo ottimi rapporti, siamo alla presentazione in Comune con il nostro piano finanziario. Dovremo pensare anche ad un nome nuovo”. Poi parla del tennis che gli piacerebbe vedere: “Insegneranno quello che dico io, niente di estremo, e nessuna impugnatura da giocatori “infelici”. I bambini devono divertirsi, altrimenti il tennis lo abbandonano. È vietato il rovescio a due mani, vorrei si diventasse più come Federer e meno come Nadal”. Poi, siccome la passione è troppo grande, conclude: “Ormai gioco a padel, così corro meno. Ma vorrei essere vicino al campo tutti i giorni”. D’altronde, le parole di Jennifer Capriati, possono essere accostate a qualsiasi campione che abbia fatto del tennis la propria vita: “Ho passato la vita a giocare a tennis o a sentirne la mancanza”.

 

 

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