Sono soddisfatto per quanto si può essere soddisfatti dopo una sconfitta ma c’è sempre da imparare, sempre da migliorare, quindi prenderò il meglio da questa sconfitta. Paragonandola a quella di Wimbledon, direi che questa è un’altra storia in termini di sensazioni, di crescita di livello di gioco; sono contento da quel punto di vista.”Non solo quando sono arrivato al tiebreak, ma anche quando sono arrivato al campo la mia intenzione era quella di fare un exploit. Purtroppo non ci sono riuscito” ha spiegato Berrettini. “Federer ha meritato la vittoria però c’è la consapevolezza che posso tenere questo livello”.Le mie risposte sulle palle break del secondo set avrebbero potuto riaprire il match” ha aggiunto il numero 1 d’Italia. “Ovviamente non erano match point, sarebbe stata ancora lunga. Peccato perché avevo meritato quelle palle break, avevo giocato un gran game; ero arrivato anche due o tre volte sul 30 pari nel primo set. Ma lì Roger ha fatto due volte ace, una volta ho sbagliato di poco una risposta di dritto: quindi le mie chances le ho avute. Oggi non ho pensato: Roger sta giocando male, allora ho una chance. Penso che abbia giocato comunque un buon match. Non sono entrato in campo con l’idea: vinco solo se lui gioca male. Anche perché se inizia a giocare bene, allora poi dovrei uscire dal campo: che faccio mi arrendo?!.
Quando sei in campo, dice, non pensi al livello dell’avversario. Non pensi se è un Roger di medio o basso livello, però credo che qualche errore lo abbia commesso, anche per merito mio perché al servizio secondo me facevo male; ho ottenuto molti punti con la prima non è un segreto che sia il colpo che eseguo meno bene. Credo però che nel corso dell’anno sia migliorato tantissimo, è uno dei motivi per cui sono qui. Poi è ovvio che un conto è giocare alle Finals contro Federer che ti gioca sul rovescio, un conto è giocare un ATP 250. E’ diversa anche la pressione che ti mette, sai che se giochi un po’ corto lui ti prende campo. Sicuramente nei momenti di tensione è il colpo che balla un po’ di più anche se oggi su un mini-break ho sbagliato di dritto e ho commesso anche un doppio fallo: per cui le mie armi non hanno funzionato così bene” scherza Matteo. Però credo per esempio Djokovic mi giocava molto sul dritto perché non voleva mi girassi col dritto a sventaglio. Più in generale direi che sia Nole che Federer hanno cercato di muovermi, poi è ovvio che nel momento importante hanno cercato di giocarmi sul rovescio”.