Fabio Fognini durante gli ultimi tornei di Monte-Carlo e Monaco ha indossato una maglietta con il numero 17, che ha destato non poche curiosità tra i cultori di Tennis. L’atleta italiano è anche un grande appassionato di calcio e tifoso dell’Inter, ma questo non è il motivo per cui ha scelto di imprimere sulla nuova divisa il numero 17, usata, inoltre, in occasione del match contro il connazionale e compagno di Davis Marco Cecchinato, perso al terzo set proprio due giorni fa in Baviera. Fogna ha vestito, e certamente vestirà ancora, quella maglietta in onore del figlio Federico nato il 19 maggio 2017, 11 mesi dopo il matrimonio con Flavia Pennetta. Il tennista di Arma di Taggia ha chiesto al suo sponsor Hydrogen di stampare il numero sulla t-shirt personalizzata, per ricordare a tutti che presto il primogenito compirà un anno.
Intervistato da Repubblica, Fognini parla dell’andamento della stagione su terra battuta, la sua superficie preferita, e ovviamente non si professa soddisfatto dei risultati fin’ora ottenuti. “I fatti dicono che io, quando gioco in nazionale, mi sono sempre sbriciolato in mille pezzi. Ecco, se fossi stato così anche nei tornei del circuito avrei potuto conquistare risultati diversi”. Le chances per migliorare quel famoso best ranking di numero 13, datato marzo 2014 e oggi lontano sette posizioni, ci sono ancora, dato che il ligure deve difendere pochissimi punti in riferimento ai risultati dello scorso anno. Lui stesso ne è consapevole: “Ora sono messo meglio rispetto al passato, ho la velocità, la forza e sono migliorato sul veloce, anche se la partita della vita me la giocherei sempre sulla terra rossa. E poi vedo che la forbice è diminuita, i Fab Four non ci sono più, c’è un ricambio nel nostro circuito. Vedo la porta un pochino aperta e ho un languorino che mi piacerebbe sfruttare. La top ten è un sogno che non ho mai abbandonato”. Fino ad oggi il tennista non è riuscito ad emergere nei tornei appena disputati, perdendo al secondo turno di Monte-Carlo da Struff e da Marco Cecchinato, fresco vincitore dell’ATP di Budapest, al primo turno del Monaco Open, dopo un match molto combattuto. “Diventare padre mi ha cambiato. Federico mi fa digerire le sconfitte diversamente, se lui è con me mi pesano meno”. La famiglia, dunque, sta aiutando Fabio a sentirsi più forte e a recuperare più velocemente la calma e le motivazioni. Fognini sa che, sempre più spesso, si parla di lui in riferimento alle sfuriate in campo (che il tennista non tende a giustificare) piuttosto che ai reali meriti conseguiti durante le partite. E allora, se Fabio Fognini potesse scegliere come essere raccontato e un giorno ricordato, cosa vorrebbe che si dicesse di lui? “In Italia siamo tutti molto tifosi e spesso abbiamo difficoltà ad accettare le sconfitte. Si passa facilmente dall’amore sconfinato all’odio smisurato. In futuro vorrei essere ricordato come un tipo passionale, che viveva le cose intensamente cercando di farle al meglio, che amava il suo lavoro e se lo faceva male s’incavolava”.
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I prossimi appuntamenti in cui è atteso il numero uno del Tennis italiano, attuale 20 del ranking, sono i Masters 1000 di Madrid e Roma, tornei dai quali lo scorso anno uscì presto ma che lo videro fornire ottime prestazioni. Nella capitale spagnola perse da Rafa Nadal al secondo turno, facendolo faticare non poco prima di portare a casa la partita, vinta di misura al terzo set; mentre a Roma fu estromesso al terzo turno da Sascha Zverev, futuro vincitore del torneo, ma solo dopo aver ottenuto lo scalpo sul campione in carica Andy Murray, giocando un match definito dai più un “capolavoro” e che speriamo a breve possa replicare.