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Kyle Edmund, quando il salto di qualità?

Kyle Edmund rischia di passare da giovane promessa a talento inespresso nel giro di un paio di stagioni: nonostante la Coppa Davis vinta nel 2015, il suo gioco è rimasto fermo ai tornei Challenger con pochissime apparizioni degne di nota nei tornei ATP.

NUMERO DUE D’INGHILTERRA – Nel singolare Edmund è il secondo giocatore britannico in classifica alle spalle ovviamente di Andy Murray e, a detta proprio del numero uno del mondo, ha talento da vendere tanto da sceglierlo moltissime volte come compagno di allenamento (l’ultima volta a Miami a metà dicembre). Il suo contributo nella Coppa Davis vinta è stato praticamente ininfluente, ma aver portato comunque un giocatore del calibro di Goffin al quinto set pareva essere un ottimo punto di partenza per la stagione 2016.

LA CLASSIFICA DICE 45 – Il suo attuale ranking parla di 45esima posizione, ma vanta come miglior piazzamento in carriera il numero 40 raggiunto ad ottobre. Il finale di stagione dell’inglese (nato a Johannesburg) è stato in crescendo come dimostrano i quarti di finale nell’ATP 500 di Pechino (sconfitto da Murray, ma capace di battere Bautista Agut e Garcia-Lopez) e la semifinale di Anversa (sconfitto da Gasquet in tre set, ma in grado di mietere vittime del calibro di Seppi e Ferrer).

GLI ALTRI UNDER 23 – Sono tanti i giovani alle prese con il salto di qualità che fatica ad arrivare: da Kokkinakis a Chung passando per Tiafoe e Donaldson. Escludendo Kyrgios e Coric, i due giovani più vicini a diventare giocatori affermati, i sopra citati non riescono ad emergere nel costantemente nel circuito maggiore. Kokkinakis è rimasto fermo praticamente tutto il 2016 per vari infortuni, Chung appare troppo leggero in un tennis sempre più fisico e Tiafoe ha già molti occhi puntati mancando però spesso l’ultimo step per affermarsi. Tra gli italiani Quinzi non è ancora riuscito a dar seguito alla vittoria di Wimbledon junior, mentre Napolitano sembra essere il più pronto, ma gli infortuni che lo hanno attanagliato ultimamente hanno frenato la sua scalata.

IL SUO 2017 – Cosa ci si aspetta da Kyle Edmund per la prossima stagione? Con le Next Gen ATP Finals al debutto a fine anno a Milano, è logico aspettarsi qualcosa in più dal giovane inglese che, continuando sulla falsa riga di come ha finito il 2016, dovrebbe riuscire a garantirsi un posto tra i migliori otto giovani. Il suo programma dovrebbe ripartire da più apparizioni nei tornei ATP abbandonando gradualmente i tornei Challenger per continuare la sua scalata verso posizioni in classifica più consone al suo talento.

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Rodella Alessandro

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Tags: kyle edmund

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