Ormai lo sappiamo tutti, Nick Kyrgios dopo l’indecente prestazione al torneo di Shangai è stato squalificato dall’ATP per otto settimane di tornei, riducibili a tre a patto che l’Australiano si sottoponga a delle sedute con uno psicologo. Il tennista di Canberra ha fatto però sapere durante la sua sessione di domande dei fans su Twitter che non è ancora sicuro di parteciparvi rispondendo ad una domanda con uno schietto – probabilmente non verrà ridotta –.
Pablo del Rio, noto psicologo sportivo operativo a Barcellona ha voluto dire la sua sul caso Kyrgios. “Sono d’accordo con la sanzione imposta dall’ATP. E’ chiaro che Kyrgios stia subendo un cambiamento di comportamento e fornisce risposte errate alla frustrazione. Il problema è che il soggetto non accetta il mancato raggiungimento dei suoi obbiettivi e così perde il controllo. Questo non è un dramma ma la vita quotidiana di un’atleta, deve imparare a convivere con la sconfitta”, spiega lo psicologo spagnolo che poi continua. “La psicologia è un allenamento, non una malattia. Noi non trattiamo male i pazienti. Dobbiamo riconoscere i comportamenti positivi e valutarli”. Del Rio confronta poi
Del Rio confronta poi altri giocatori dal carattere eccentrico, e ne stabilisce una differenza interessante. “Kyrgios perde il controllo e lascia il gioco. Pregiudicando se stesso. McEnroe fu anche lui un’amante del disordine, ma venne favorito dal suo serve and volley. Qualcosa di simile successe a Ilie Nastase che dando spettacolo riusciva a rompere il ritmo dell’avversario”.