Il 2018 è stato indubbiamente un anno positivo per Malek Jaziri, tennista tunisino capace di chiudere in Top 50, alla 45ª piazza, e di mettere a segno punti del genere.
Ciononostante, il 34enne di Biserta è convinto che avrebbe potuto fare meglio e dalle sue dichiarazioni si può percepire addirittura del rammarico. “Se avessi fatto leggermente meglio in alcune occasioni sarei potuto entrare in Top 20. Il 2018 comunque è stato un ottimo anno per me e sono convinto di poter raggiungere risultati ancora migliori nel 2019”.
Piuttosto ottimista, dunque, Jaziri, che nel 2018 si è aggiudicato il Challenger di Qujing ma ha perso l’unica finale disputata a livello Atp, in quel di Istanbul contro Taro Daniel. Per non farsi mancare nulla, inoltre, il tunisino si è anche tolto la soddisfazione di spingersi fino in semifinale agli Us Open in doppio, battendo coppie più quotate come Murray/Soares o Rojer/Tecau insieme al suo partner, il moldavo Radu Albot.
Rimasto uno dei pochi over 34 nel circuito – solamente sei in Top 100 – Malek non può che ispirarsi a Roger Federer, contro il quale peraltro si è battuto in due occasioni, uscendo però sconfitto in entrambe. “Mi ispiro a Roger Federer. Malgrado l’età che avanza ed i 37 anni suonati, Roger riesce ad esprimere il suo miglior tennis e tutto ciò è fantastico.
Jaziri inizierà il 2019 a Pune, in India, per poi volare nella terra dei canguri dove sarà di scena a Sydney prima ed a Melbourne per gli Australian Open poi. Le sue idee, però, sembrano essere piuttosto chiare: “Sono consapevole di cosa devo fare per migliorare. Adesso è esclusivamente tempo di lavorare in maniera dura in modo tale da acquisire costanza; i risultati giungeranno di conseguenza”.
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