Marijana Veljovic: “Nel tennis non ci sono abbastanza giudici di sedia donne”

In occasione della finale di Coppa Davis, Marijana Veljovic, giudice di sedia Gold Badge, ha rilasciato un’intervista all’Itf, trattando diversi temi, tra cui la disuguaglianza di genere nel mondo dell’arbitraggio.

Recentemente selezionata insieme al britannico James Keothavong per arbitrare la finale di Coppa Davis tra Francia e Croazia, la giudice di sedia serba Marijana Veljovic ha rilasciato un’intervista all’Itf, che ha pubblicato il video su YouTube.

Nell’intervista realizzata prima della finale di Davis, la Veljovic, che ricordiamo essere Gold Badge, il grado più alto che un arbitro può raggiungere, ha trattato diversi temi, riguardanti sia se stessa che il mondo del tennis in generale. Particolarmente interessanti sono state le sue dichiarazioni sulla minoranza di arbitri di sedia di genere femminile, che hanno lasciato intravedere anche un pizzico di amarezza e una sottile provocazione.

L’arbitro di sedia Marijana Veljovic
Il giudice di sedia Marijana Veljovic

“Credo sia assolutamente sbagliato partire dal presupposto ‘Sarà all’altezza della situazione?’ solo perché donna. Solitamente non ci sono abbastanza giudici di sedia donne. Le donne che arbitrano sono circa il 3,5% in meno rispetto agli uomini, perciò penso che sia una buona idea cercare di introdurre sempre più persone di sesso femminile a questa carriera. A tal proposito, una decina di giorni fa c’è stato un workshop a Praga, dove abbiamo parlato proprio di questo. Ciò è anche un obiettivo dell’ITF, per rendere il tennis uno sport alla pari, dove non ci siano differenza tra uomo e donna. Se sei bravo/a vieni premiato/a, a prescindere dal sesso”. 

L’arbitro di sedia serbo, però, ha anche parlato di se stessa e della sua carriera: “Non avrei mai immaginato di fare questo nella mia vita. Il tennis è sempre stata una mia grande passione, fin da quando giocavo da piccola. Amavo così tanto questo sport che il mio sogno era, semplicemente, andare a Wimbledon, anche come una semplice spettatrice. Perciò, quando sono stata selezionata per la prima volta per i Championships, ho attraversato i cancelli e mi sono detta ‘Ok, il tuo sogno è appena diventato realtà’”. 

Infine, la Veljovic si è spostata su un ultimo argomento: la finale di Coppa Davis, in programma nei giorni seguenti all’intervista. “Questo weekend sarà speciale perché non ho mai arbitrato una finale di Coppa Davis. Ricordo di aver preso parte a due finali di Coppa Davis in Serbia come giudice di linea ed ancora oggi non dimentico le emozioni che ho provato. Dunque sarà davvero speciale”.

Di seguito l’intervista completa:

18 comments
  1. E basta con ste cazzate, sempre a piangere mamma mia…
    Ci son meno giudici di sedia donna per la stessa ragione per la quale se andiamo al circolo sotto casa ci sono più soci uomini che donne, il tennis piace più agli uomini statisticamente, ergo ci sono più uomini giudici di sedia che donne, tutto qui.
    Ogni volta con sto sessismo inesistente a tritarci i coglioni.

    1. Si vede che non sei mai stato arbitro. Io lo sono stata per 18 anni e non è una questione di sessismo, è proprio un voler privilegiare gli uomini perché le donne pagano pegno per la “presunta maternità” a cui potrebbero incorrere. Che poi, la giudice di sedia dice solo che in percentuale sono troppo poche, non che devono essere nello stesso numero degli uomini. Si sa che l’arbitraggio è una prerogativa più insita negli uomini, ma solo perché le donne (presto a tardi) devono fare il conto con la maternità. Oppure fanno come la Cicak: nubili e senza figli e infatti arbitra di tutto e di più, anche gli uomini.

    2. Ma allora le donne dovrebbero pagar pegno in praticamente ogni lavoro, fosse quella la motivazione.
      Eppure se guardiamo “i commessi” scopriamo che c’è molto equilibrio, anzi, probabilmente ci son più donne che uomini.
      Le commesse non rimangono incinta

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