La ‘Novak Djokovic Foundation‘ , creata insieme alla moglie Jelena, aiuta i bambini che vivono nelle zone povere della Serbia, Croazia e Bosnia. Sensibile alla difficile emergenza sanitaria in atto in tutto il mondo, ha donato un macchinario avanzato per le tomografie computerizzate (TAC) all’ospedale ‘Dragisa Misovic’ di Belgrado.
Il numero uno del mondo è andato di persona al policlinico della capitale serba per consegnare la nuova attrezzatura e ha dichiarato: “Il sistema sanitario non solo del nostro Paese, ma anche degli altri stati è sotto forte pressione, quindi è necessario sostenerli. Grazie a tutti gli operatori sanitari che lavorano in circostanze straordinarie da quasi dieci mesi e combattono per tutti noi. Con questa pandemia ci siamo resi conto che serve essere equipaggiati per qualunque sfida e spero che questo scanner renda il lavoro più semplice per tutti gli operatori sanitari”.
Il direttore generale dell’ospedale di Belgrado ha specificato la grande utilità funzionale dell’innovativo equipaggiamento sanitario donato dal campione serbo per la battaglia contro la Sars CoV-2: “Ringrazio la Novak Djokovic Foundation, Novak e la sua famiglia per questo fantastico scanner, che una volta finita la pandemia potrà aiutare i pazienti a ricevere cure oncologiche di qualità. Durante il periodo Covid, potremo avere diagnosi precise ai polmoni e non solo per i pazienti che sono intubati in soli 15 secondi“.
Djokovic ha donato inoltre 12 ventilatori e 54 monitor clinici a sei ospedali di Serbia e Kosovo, cinque ventilatori non invasivi e 57 paia di pantofole anti-batteriche per gli operatori alla Clinica Pneumologica della Serbia centrale e ha devoluto all’ospedale di Novi Pazar 42.500 euro destinati a presidi medici e altri impianti sanitari.
Nicola Devoto