Si sa che la vita è fatta di tappe, personali e professionali, e di traguardi mancati o raggiunti. Questa settimana , nel settembre 2015, rappresenta una settimana speciale per una delle tenniste più grandi di tutti i tempi. Serena ha raggiunto due traguardi: ha compiuto ieri 34 anni e 3 giorni fa, ha festeggiato i venti anni di carriera professionistica. Rapido calcolo e scopriamo che a nemmeno quattordici anni Meeka , come è affettuosamente chiamata, respirava già l’aria del tour.
Un mese dopo l’inizio di quella che sarebbe stata una eccezionale carriera, Serena disputava il suo primo match da professionista. Quebec City, torneo allora ancora indoor, e per avversaria Annie Miller. Serena esordisce, perdendo. Ma è giusto così, a soli quattordici anni cosa si può chiedere di più?
L’attività juniores non è praticamente mai entrata nella vita tennistica di Serena, per volere di papà Richard. I suoi timori , forse fondati, erano legati alla prospettiva di veder «modificato», in tutto o in parte, il bagaglio tecnico-tattico che la sua figliola stava acquisendo negli anni di maggior ricettività.
La scelta si rivela vincente. Appena due anni dopo, a sedici anni, Serena batte Mary Pierce e Monica Seles , conquistando la sua prima semifinale in un torneo WTA a Chicago.
Il ranking la vede allora al numero 304; ma mai ranking fu più bugiardo. L’ascesa, straordinaria ed inarrestabile, della più piccola delle sorelle Williams era cominciata.
Un palmarès incredibile riempe questi vent’anni di storia del tennis: ventuno Slam, cinque WTA Finals, tredici titoli Slam nel doppio, due nel doppio misto. Inoltre Serena vanta quarantatre titoli WTA e , soprattutto, duecentocinquantanove settimane da prima della classe! Un dominio assoluto ; tanto da portarla, poche settimane fa, a doppiare nei punti la numero due!Serena può piacere oppure no; talvolta alcuni suoi comportamenti possono destare delle legittime perplessità, soprattutto sulla sua sportività. Le uscite infelici, invero, non sono certo mancate in questi anni. Nonostante ciò, al di là di tutto, i numeri sono lì e raccontano della immensa dedizione e del duro lavoro che è sempre alla base del successo , nello sport come nella vita.
Piaccia o meno, Serena Williams è, e rimarrà, uno straordinario esempio da seguire.